Secondo quanto affermato dai responsabili iraniani della sicurezza informatica, 30.000 computer sono stati infettati dal pericolosissimo Stuxnet, minaccia che fortunatamente non ha coinvolto il programma nucleare di Teheran. Il governo di Mahmud Ahmadinejad suppone che dietro il massiccio attaco informatico si nasconda l’interesse di uno Stato straniero a distruggere l’Iran. Non sono stati colpiti i sistemi industriali ed è stato già realizzato uno specifico antivirus in distribuzione ad industrie ed apparati governativi.
Comunicazioni ufficiali hanno invitato gli utenti ad astenersi dall’utilizzare applicazioni della Siemens, probabili portatori dell’infezione alla quale recentemente Microsoft e Kaspersky hanno dichiarato guerra. Reza Taghipour, ministro delle telecomunicazioni, ha precisato che l’attacco non ha causato alcun danno importante.
Stuxnet, apparso per la prima volta lo scorso giugno, sembrerebbe essere particolarmente deleterio per i programmi per l’automazione industriale prodotti dalla Siemens, molto utilizzati nel settore energetico della Repubblica Islamica. I ricercatori impegnati nell’analisi del worm, ritengono che la realizzazione abbia richiesto non poche risorse finanziarie, solitamente indisponibili anche al gruppo hacker più organizzato.
La società di Steve Ballmer è intervenuta da quando è stato rivelata una particolare predilezione del virus per i personal computer equipaggiati con Windows, anche se qualcuno ha avvertito una possibile variante per sistemi Linux e Macintosh.