Steve Jobs, l’arcinoto fondatore della Apple, nonostante il suo temporaneo congedo per malattia, è sempre partecipe nella vita dell’azienda. Tuttavia adesso la sua presenza è richiesta dal tribunale di San Josè, al quale è stata presentata una class action contro iTunes ed iPod, inerente all’adozione delle tecnologie per impedire l’ascolto di contenuti acquistati da altri negozi virtuali. Chiaramente non si fa riferimento ai classici mp3, ma ai contenuti multimediali soggetti a protezioni DRM non supportate da Cupertino.
Tutto nasce da un formato di vendita realizzato dalla RealNetworks, famosa società che distribuisce il noto Real Player, che permette di trasferire i contenuti su iPhone, iPod ed iPad senza utilizzare la celeberrima applicazione proposta dalla Apple. Tuttavia la società dei Macintosh ha deciso di opporsi a questa soluzione inibendo l’intera procedura via software.
Secondo i legali di Cupertino, tali limitazioni sarebbero necessarie per escludere la pirateria dai propri dispositivi, e pertanto si tratta di procedure consentite. Per avere chiarimenti più specifici, il giudice Howard R. Lloyd ha pensato bene di ascoltare il patron della mela, convocato nonostante le precarie condizioni di salute.
Il mondo dell’Information Technology attende ansioso l’esito della controversia, poiché questo potrebbe compromettere le contromisure adottate contro gli hacker.