Grazie alla diffusione delle nuove piattaforme di comunicazione digitale è in atto una vera e propria rivoluzione anche nel giornalismo. La Cnn ha realizzato i-Report, un programma che raccoglie tutte le segnalazioni dei lettori, ovvero video e foto fatte con il proprio smartphone su notizie di rilevante importanza. u-Report è invece il programma rivale della Fox, talmente seguito che addirittura la News Corporation, enorme impero multimedia appartenente al magnate australiano Rupert Murdoch, ha realizzato un’applicazione per iPhone.
Il riconoscimento ufficiale, per quelli che sono stati battezzati come new media, è arrivato dalla prestigiosa giuria che ogni anno viene chiamata dalla Columbia University ad assegnare i 14 Pulitzer dedicati al giornalismo. Uno di questi è stato infatti assegnato a ProPublica, un’agenzia no profit che vive solo online. Anche il vignettista Mark Fiore, che pubblica solo online, è stato premiato.
Riconoscimento importante anche per il Seattle Times, un famoso giornale premiato per il suo utilizzo di Twitter. Bill Keller, direttore del Times ha però minimizzato l’intera vicenda poiché, avendo il suo giornale ricevuto 3 Pulitzer ed il Washington Post addirittura 4, non è certo il caso di parlare di morte del giornalismo ed il Web difficilmente sostituirà la carta stampata.
Molti esperti tuttavia affermano che in rete è possibile trovare informazioni realizzate da giornalisti indipendenti, una categoria preziosa ma ormai in via d’estinzione. Se si dovesse continuare in questa direzione allora Internet potrebbe surclassare le famose testate giornalistiche classiche.