La genia dei gattoni continua indisturbata, perchè il prossimo sistema operativo Apple si chiamerà Snow Leopard. L’erede dell’attuale Mac OS X 10.5, che come tutti sanno si chiama Leopard (forse dovremmo dire “Solo Leopard”?) è ancora perso nel futuro nebuloso (invero, si tratta di un’attesa di soli 365 giorni stando al comunicato stampa), ma la corporation di Steve Jobs ha già fatto sapere quali sono i gli obiettivi che intende raggiungere con esso.
Vediamo cosa pretende Apple da sè stessa:
- Non ci saranno molte nuove feature. Dopo la scorpacciata di Leopard, Apple intende occuparsi di rendere il sistema a prova di bomba e basta.
- Da un’azienda che produce iPhone sempre più economici ed efficienti ci dovremo aspettare una Next Generation più snella, che occuperà meno spazio sui nostri dischi rigidi: l’efficienza e la compattezza saranno infatti le parole d’ordine di Snow Leopard.
- Ci sarà i supporto per Microsoft Exchange, una scelta ovvia visto che è già presente sull’iPhone 3g.
- 64-bit: ci sarà sempre più RAM nei computer di Apple, e quindi sarà estesa anche la tecnologia a 64-bit, che pare arriverà a poter gestire 16 TB, 500 volte il limite attuale.
- Un nuovo set di tecnologie chiamato Grand Central debutterà assieme a Snow Leopard: si focalizzerà sul migliorare il supporto per i sistemi multicore, l’attuale percorso tecnologico imboccato dalle CPU. Meno MHz e più processori che collaborano assieme, insomma. Ogni applicazione e processo del nuovo sistema operativo suddividerà il carico a questo modo, e Grand Central renderà più facile agli sviluppatori di software il duro compito di approfittare di ogni piccola goccia di potere di calcolo dai sistemi multicore.
- OpenCL: una nuova libreria che intende mettere a disposizione degli sviluppatori il vero potenziale della GPU, cioè della scheda grafica. Con la possibilità di fare 3 trilioni di operazioni al secondo, i processori grafici sono un computer all’interno del computer. Perchè limitarli a… ehm, fare disegnetti se si può redirigere il loro potenziale verso la computazione generica?
Non so voi, ma l’idea di un sistema operativo più fluido, compatto ed efficiente mi interessa parecchio di più dell’eye candy (e dei bug!) che ci hanno venduto assieme a Leopard.
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