Skype è di gran lunga il più diffuso e il più famoso software per il VoIP. Non è stato il prima, ne tantomeno l’ultimo, ma è stato quello capace di far progredire in maniera sostanziale la tecnologia delle chiamate vocali via Internet, riuscendo a diventare una valida alternativa alle chiamate telefoniche tradizionali, sia per gli utenti di computer (Mac, Linux o Windows) e anche di cellulari e smartphone.
La versione per iPhone, disponibile da diverso tempo, è stata molto apprezzata dagli utenti, e lo sarà ancora di più dopo l’ultimo aggiornamento.
La versione per iPhone di Skype ha avuto sempre una mancanza: pur essendo utilizzabile in totale libertà per conversazioni testuali, sfruttando indifferentemente la rete Wi-Fi o quella 3G, non era possibile utilizzarlo sfruttando il secondo tipo di connessione per chiamate vocali. Questo era dovuto prevalentemente al fatto che la cosa era poco gradita alle compagnie telefoniche, più che a motivazioni tecniche.
Quando i dirigenti di Skype confermarono che, con un successivo aggiornamento, sarebbe arrivata la possibilità di effettuare chiamate anche su rete 3G, la cosa fece felici molti utenti. In questi giorni è stata rilasciata la versione 2.0 del software per iPhone e la promessa è stata mantenuta.
Non è tutto ora quello che luccica, però: se al momento è possibile sfruttare gratuitamente questa posibilità, a partire da agosto bisognerà sottoscrivere una speciale tariffa (di cui non si conoscono i dettagli, se non che sarà “conveniente”) per effettuare chiamate su rete 3G, anche quelle, normalmente gratuite, tra utenti di Skype e non solo verso cellulari.
Ormai sembra abbastanza chiara la direzione intrapresa da Skype che, se da un lato si candida a diventare una alternativa reale alle chiamate telefoniche tradizionali, dall’altro sta iniziando ad aver bisogno di “batter cassa”, con decisioni come questa e come quella di introdurre la pubblicità nei servizi gratuiti.