Siti Torrent: chiuso KickassTorrents, la GdF contro il file sharing

kickasstorrents chiuso
Tra i siti Torrent, l’ultimo ad essere finito nel mirino della Guardia di Finanza è stato Kickasstorrents. Dopo BTJunkie e The Pirate Bay, anche uno degli ultimi migliori motori di ricerca di files torrent è stato censurato. Per i sostenitori italiani del file sharing, niente più film, musica e serie TV gratis via torrent, o almeno non tramite Kickasstorrents. Il portale è visitato quotidianamente da circa 3 milioni di persone in tutto il mondo, e il gruppo di internauti italiani e tra i più numerosi (secondo solo a USA e India), da oggi però il sito pirata non sarà più accessibile dall’Italia. Dopo la chiusura di Megaupload, Megavideo e altri siti di streaming, a finire nel mirino sono dunque le piattaforme di file sharing. Vediamo ora le ultime novità nella lotta tra i difensori del copyright e il mondo della pirateria digitale.

A chi, dopo la fine dell’era Megavideo, aveva fatto affidamento sul sistema torrent, la chiusura di Kickasstorrents sarà subito saltata all’occhio. In attuazione di un provvedimento del sostituto procuratore della Repubblica, Giangiacomo Pilia, l’accesso al sito che ospita oltre 10 milioni di files torrent è stato interdetto agli utenti italiani. Il sito, che ha sede nelle Filippine, ha server sparsi in tutto il mondo è stato bloccato questa mattina dalle Fiamme Gialle nell’ambito dell’operazione con nome in codice “Last Paradise”. Effettivamente, dopo il blocco di BT Junkie e The Pirate Bay, il sito noto come “Kat” era uno degli ultimi paradisi del file sharing rimasti.

I proprietari di www.kickasstorrents.com, tramite la pubblicazione di banner pubblicitari, producono guadagni per oltre 8,5 milioni di dollari l’anno. Niente a che vedere con il tesoro del Kim Dotcom “Mr Megavideo”, ma comunque un cifra abbastanza alta per finire nel mirino delle autorità. Per il momento, la censura del sito è avvenuta qui in Italia ad opera della Guardia di Finanza assieme al Nucleo di Polizia Tributaria di Cagliari, me non si escludono altri provvedimenti. Dopo le operazioni ”Little angel” che ha abbattuto il sito ‘Linkstreaming e ”Poisonous dahlia” contro la piattaforma del falso digitale Btjunkie, anche Kat è stato abbattuto.

In queste ore però, quasi a voler dare una risposta alle operazioni partite da Cagliari, The Pirate Bay sta provando a risorgere anche qui in Italia grazie ad un nuovo indirizzo IP. “E’ stato fatto in modo che le persone che mettono a punto i loro proxy possano utilizzare il nuovo indirizzo IP invece di complicati rewrite per i contenuti statici“. 194, 71, 107 e 80, sono questi i numeri del nuovo indirizzo IP che The Pirate Bay sta usando per sfuggire ai blocchi, vedremo quanto durerà. Nel frattempo però, il Web si sta già mobilitando con proxy e altri espedienti per sfuggire ai blocchi della censura italiana ai danni di “Kat”.

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