[galleria id=”76″]Oggi sono rimasto molto affascinato da due articoli, uno di Royal Pingdom e l’altro di CrunchGear che trattavano lo stesso identico argomento (il secondo, come apparirà ovvio a chi si prenderà la briga di leggerlo, è ispirato al primo): i sistemi operativi alternativi. Ma non stiamo parlando di Ubuntu, che potremmo ormai definire “mainstream”, ci riferiamo a ambienti di lavoro davvero esotici, in molti casi basati su architetture del tutto originali.
La maggior parte di questi sono progetti di singoli volenterosi che hanno attirato il contributo di appassionati, altri sono commerciali ma lo stesso davvero di frangia. Molti di essi fanno più o meno quello che farebbero Windows, Linux od OS X, altri non hanno proprio nulla in comune con i soliti noti. In ogni caso sono tutti, dal primo all’ultimo, dannatamente interessanti. Beh, almeno dal punto di vista “accademico”: viene istintivo pensare come sarebbe la nostra vita se scegliessimo uno di questi piccoli fenomeni. Ricordatevi però che molte delle funzioni avanzate ed idee geniali che vedete nei sistemi di grande successo di oggi probabilmente sono state ispirate dagli esperimenti originali di qualche piccolo sviluppatore indipendente.
- AmigaOS 4.1: uscito da pochi giorni, ha già attirato l’attenzione di qualche testata online specializzata. Dopo tutto non stiamo esattamente parlando di qualche sconosciuto venuto dal nulla, ma dell’erede ufficiale del Workbench dell’Amiga, il sistema con il quale tanti di noi maniaci sono cresciuti. Beh, i punti di contatto col passato ci sono ma non sono tanto evidenti: si tratta di un sistema decisamente moderno, e straordinariamente rapido. Interessante l’interfaccia grafica, con una gestione delle trasparenze che aiuta l’utente invece di confonderlo come accade in Vista. Purtroppo la diffusione di questo sistema è un po’ limitata dal fatto che è concepito per girare solo su architettura PowerPC. AmigaOS è pensato come un prodotto commerciale, che sarà installato nei computer costruiti da una compagnia chiamata ACube.
Beh, ora che ci penso ho sempre un eMac in cantina… - Haiku: il figlio legittimo del defunto BeOS, questo progetto open source continua la tradizione di semplicità e compattezza del suo progenitore. Purtroppo, però, il suo stato di neppure-alpha lo rende poco più di un esercizio di stile (anche se tutti i programmi per BeOS girano anche su di esso!)
- MenuetOS: questo microscopico sistema operativo sta tranquillamente su un antico floppy disk da 1.44 MB. Scritto completamente in Assembly, è dannatamente vicino al linguaggio macchina. Grazie alla sua particolare natura, non ha strati multipli tra voi e il processore nè complicazioni di sorta. Esiste solo per l’architettura x86, sia in versione 32bit che 64bit, ed è gratuito in entrambi i casi (nel primo addirittura open)… Ed in entrambi va molto, molto spedito!
- ReactOS: di questo sistema ho già parlato, e vi rimando al mio articolo precedente. Si tratta comunque di un progetto molto interessante, che cerca di creare un’architettura compatibile con Windows che non usa neppure una riga del suo codice. Al momento la versione attuale assomiglia molto a Windows 2000, ma è una scelta voluta: si tratta della versione più popolare e apprezzata di questo sistema operativo.
- SkyOS: è un progetto commerciale, fatto per essere un sistema operativo per gli utenti NON smanettoni. Software popolari come Firefox e Gaim sono state già adattate a questo sistema, che contiene anche altre soluzioni molto originali.
- Minix3: piccolissimo, economicissimo in termini di risorse occupate, si tratta di un sistema ugualmente adatto a computer molto datati (addirittura un 386) e a piccoli processori embedded (telefonini, ma anche telecamere, registratori DVD e così via). Ha una bella batteria di programmi già pronti (adattati da Unix), e tutto sommato riesce ad essere interessante per dare una nuova vita all’hardware obsoleto, oltre che per la sua particolarità.
- Plan 9: non so neppure come definire questo esperimento molto particolare, iniziato nei lontani anni ottanta per sostituire Unix. Credo che avrei bisogno di un corso accelerato anche solo per afferrare in senso generico quale siano le sue caratteristiche, perche leggendo l’articolo di Wikipedia nonchè la documentazione del suo sito tutt’ora non riesco a immaginarmelo… In ogni caso potrebbe sembrare molto simile a Unix a chi è un esperto di tale sistema, almeno finchè non inizia ad usarlo. In ogni caso, non si tratta certo di un sistema operativo per l’uso casalingo, nè per girare su un singolo computer, ma per provare nuove tecnologie e algoritmi. Paura, eh? 😀