Siete malati di internet? Dritti in caserma!

cina, cura internet in casermaLa Cina è davvero un paese meraviglioso.
L’ultima trovata dal sol levante è la cura per i malati di internet, perché nonostante la censura governativa, gli utenti nel 2006 sono stati ben 137 milioni.
Così i giovani fino ai 20 anni che condividono questo “comportamento speciale”, cioè “che si sono tuffati nel virtuale e rischiano di non riemergerne più”, vengono ricoverati in una comunità-ospedale un po’ particolare, perché non è altro che una caserma.

Già, la cura è un mix di rigorosa disciplina, esercizio fisico, simulazione di combattimenti con mitra che sparano raggi laser.
Un attimo, forse mi sono persa qualcosa…ma i mitra a cosa servono? A farli diventare ancora più abili nei videogiochi di sparatorie e ammazzamenti o a sparare al pc una volta tornati a casa?
Il motto all’ingresso, che accoglie i giovani internauti prima che le famiglie si stacchino da loro per i mesi della cura, è “Diventare una persona utile. Avere cuore e testa in sintonia” (ho un dejà vu da brividi sulla schiena…).
Che non si tratti invece di uno strumento di controllo politico in quanto internet è lo strumento della libertà d’informazione per eccellenza, e questo preoccupa le autorità che lo censurano?
Naa, in Cina dicono che è solo un centro di cura per chi soffre di disturbi psicologici come le dipendenze.
I fautori di questo esperimento dicono che il loro metodo è un derivato dagli Stati Uniti, con qualche aggiustatina Made in China magari.
Per diagnosticare la dipendenza ad internet basta un colloquio di un’ora che si svolge secondo sei criteri basati su quanto il web sia dominante nella vita del ragazzo, sulla sofferenza che prova in astinenza, sulla tendenza all’asocialità causata dall’isolamento dagli altri per stare al pc, all’indebolimento del fisico come calo della vista (siamo sicuri che sia colpa di internet? ;)), tremolio delle mani, mal di schiena.
Quello che più sconvolge è la testimonianza di un ragazzino di 13 anni ricoverato nel centro per disintossicarsi da internet che, alla domanda “quanto stavi davanti al computer?”, risponde “un’ora al giorno”.
Merovingio, Rammit, Kaesar…ho l’impressione che ci convenga non confessare i nostri turni di lavoro! 🙂

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy