La sicurezza sul web è fondamentale, per poter navigare in maniera sicura, senza incorrere in quelle molestie che molte volte sono determinate dai cosiddetti troll. Il troll lascia messaggi provocatori, fuori tema, perché vuole disturbare la comunicazione e vuole far riscaldare gli animi. Contro questi utenti del web in Gran Bretagna sta per essere messa a punto una legge contro le molestie e la diffamazione in rete. Infatti, se la legge dovesse essere approvata in maniera definitiva, i gestori delle piattaforme web dovranno dare obbligatoriamente i dati identificativi degli utenti alle autorità inglesi.
I provider avranno una tutela speciale per quanto riguarda i possibili ricorsi legali, se i troll vogliono opporsi in nome della libertà di espressione. La nuova legge potrebbe essere applicata a tutti i siti internet, indipendentemente dal server su cui gli spazi web sono ospitati.
Da questo punto di vista si tratta di una questione rivoluzionaria per quanto riguarda la comunicazione, perché in qualche modo verrebbe meno la possibilità di restare anonimi su internet. Tutto ciò è destinato sicuramente a creare delle polemiche, perché l’anonimato è stato un elemento fondamentale nell’ambito della comunicazione in rete.
Si sono messi in moto infatti i difensori della privacy, le associazioni che si occupano di difendere la libertà di espressione. In particolare si teme che la nuova legge possa rivelarsi controproducente per quei siti che fanno informazione e che si basano su notizie anonime.
Ecco che cosa ha dichiarato Emma Draper, responsabile della comunicazione dell’organizzazione ‘Privacy International’: “La maggior parte degli operatori non sono in grado di sapere se il materiale pubblicato è diffamatorio o meno, e molto spesso – di fronte a una denuncia – decideranno dirimuovere immediatamente gli articoli. Tuttavia, se la scelta è tra la tutela l’anonimato degli utenti o evitare un contenzioso potenzialmente costoso, molti piccoli operatori opteranno per la pubblicazione dei dati dell’utente che diffamano il denunciante“.
Già la privacy è a rischio sui social network, adesso si vuole applicare una legge generalizzata che potrebbe far cadere in molti errori e in molte contraddizioni. E’ logico che le persone devono essere tutelate dalle molestie online, anche perché internet non è insicuro solo per i bambini.
Occorre però trovare una giusta misura che sappia conciliare tutela della riservatezza, libertà di espressione e protezione degli utenti. Un equilibrio certamente non facile da realizzare.
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