Sequestro Blog per sospetto di diffamazione

Bavaglio all’informazione
Il sociologo Stefano Zanetti, autore di un blog ospitato da Blogspot, ha ricevuto una querela con l’accusa di diffamazione attraverso alcuni suoi post rivolti contro l’Associazione Prometeo, quest’ultima attiva nella lotta alla pedofilia. Il caso è stato affidato a Giancarlo Mancusi, lo stesso PM che ha avviato il sequestro di The Pirate Bay, che ha disposto il sequestro de Il Giustiziere. L’intera vicenda ha suscitato non poche perplessità non tanto per il reato contestato, quanto per le modalità seguite dal Pubblico Ministero nell’applicare la legge.

Inizialmente agli Internet Service Provider era stato chiesto di bloccare l’accesso agli Url ma, rendendosi conto che il provvedimento rendeva irragiungibile l’intera piattaforma, è stato richiesto a Google di bloccare esclusivamente il singolo blog. Non si capisce però la motivazione di bloccare l’intero sito Internet quando in realtà la contestazione è rivolta ad un paio di post.
 
I maggiori esperti di Information Technology hanno contestato il fatto che colui che è stato chiamato a giudicare il World Wide Web in realtà non sembra essere stato informato sulle modalità di funzionamento del Web. In particolare il blocco del blog ha suscitato il sospetto di volere applicare una censura preventiva, impedendo al blogger la possibilità di esprimersi su diversi temi, prima ancora che un processo ne abbia stabilito la colpevolezza.
 
Sarebbe stato più democratico costringere l’autore dei post incriminati a sospendere la pubblicazione in attesa della sentenza del processo. L’intera vicenda sembra invece voler anticipare il tanto criticato DDL intercettazioni.

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