Tagliare la connessione a chi scarica da Internet e oscurare i siti Web, questi saranno i poteri dati all’AGCOM da un decreto legge che il Governo Monti potrebbe approvare a breve. La prima bozza del testo in materia di copyright è stata pubblicata e subito sono iniziate le polemiche sulle norme riguardo il diritto d’autore e la censura sul Web. Mentre al Parlamento Europeo si cerca di riprendere il controllo delle norme sul copyright, l’Italia va nella direzione opposta e il Governo si appresta a dare pieni poteri all’AGCOM riguardo alla censura e alla rimozione dei contenuti dai siti Web. Scopriamo qualcosa in più su questo decreto legge che potrebbe trasformare l’AGCOM nel “poliziotto della Rete”.
Sul sito de La Stampa è apparso un documento che dovrebbe essere la prima bozza del tanto discusso decreto legge in materia di copyright. Con questo decreto il Governo assegnerà all’AGCOM il pieno controllo e la piena libertà d’azione riguardo alla repressione della violazione del diritto d’autore nel Web. Si tratta di una sorta di Hadopi (legge bavaglio francese deprecata dall’Europa) rivisitata in chiave italiana. L’AGCOM avrà dunque il potere di oscurare i siti Web o rimuoverne i contenuti che (a suo parere) sono colpevoli di violazione del copyright. Ma vediamo ora uno dei passaggi più interessanti del decreto, l’articolo 2:
Nei casi di particolare gravità o di reiterazione delle condotte illecite, l’Autorità inoltre dispone la disabilitazione dell’accesso al servizio o, solo se possibile, ai contenuti resi accessibili in violazione della legge 22 aprile 1941, n. 633
Il passaggio è piuttosto chiaro, l’AGCOM potrà (senza la necessità dell’intervento di un giudice), tagliare la connessione Internet a chi venga scoperto in violazione. La disconnessione è dunque la prima opzione, solo dopo si parla di di blocco dei contenuti in violazione come ad esempio la rimozione dei contenuti che violano il copyright e l’oscuramento dei siti pirata. Formulata in questo modo, l’AGCOM diventerebbe un poliziotto della Rete con nelle sue mani il potere di vita e di morte del Web italiano. Molti sostengono che la legge violi le libertà individuali sancite dalla Costituzione Italiana e dall’Europa, oltre a questo bisogna considerare anche che l’ONU ha definito Internet un diritto inviolabile e ha dichiarato che negare l’accesso alla Rete e staccare la connessione agli utenti è “una misura sproporzionata qualunque ne sia il motivo, compresa la tutela del copyright“.
Corrado Calabrò, presidente Agcom si dice all’oscuro riguardo alla bozza del decreto trapelata nel sito de La Stampa e dichiara “Bisogna contrastare la pirateria massiva e industriale che depaupera l’industria creativa, senza toccare il Web amatoriale“. “Giuridicamente è un delirio“, “Speriamo che la buttino nel cestino” sono i commenti di Carlo Blengino, giurista esperto di copyright su Internet. Precisiamo che il documento pubblicato da La Stampa non è ufficiale, potrebbe dunque trattarsi di una bozza iniziale o, come molti si augurano, di un documento non corrispondente alla realtà. Vedremo dunque se anche l’Italia avrà una sua legge SOPA.
A qualche giorno dalla pubblicazione in rete della temutissima bozza citata qui sopra, arrivano altre dichiarazioni importanti che fanno luce sull’approvazione del regolamento in materia di difesa del copyright. Ecco cosa ha dichiarato Corrado Calabrò, presidente dell’AGCOM:
Posso assicurare che prima della fine del mandato dell’Autorità il regolamento verrà messo all’ordine del giorno del Consiglio e adottato
Entro la metà di maggio, il regolamento sarà dunque operativo. Bisogna precisare però, che il regolamento in questione non si baserà sulla terribile bozza comparsa in Rete qualche giorno fa’ e che aveva fatto infuriare il Web. Al riguardo, Calabrò ha aggiunto: “La strada che stiamo cercando di percorrere non prevede alcuna responsabilità preventiva dei fornitori di servizi, coerentemente con quanto previsto dalla direttiva“. Nella normativa ci sono anche degli aspetti che dovranno essere chiariti, come ad esempio la competenza dei giudici in merito alle decisioni dell’autorità. Nonostante la smentita della veridicità della bozza, resta comunque certo che prima dell’estate arriverà un nuovo regolamento in ambito di copyright.
Nel frattempo, 31 senatori del Pd, dell’Italia dei Valori e dell’Udc hanno chiesto di vedere il testo AgCom: “Il presidente del Consiglio renda noto il testo della legge sul diritto d’autore su Internet e si esprima sul regolamento dell’Agcom“. Si preannunciano dunque tempi duri per il file sharing, per lo streaming e per la pirateria digitale in generale.