Più di sei mesi fa abbiamo parlato di come il dominio .su, assegnato all’Unione Sovietica mentre stava già cascando a pezzi, sia ancora vivo e vegeto. L’ICANN, l’organizzazione che regola i suffissi nazionali, ha cercato invano di cancellarlo dalla faccia della Terra, ma purtroppo per loro non hanno fatto i conti con i nostalgici e con gli uomini d’affari che hanno deciso di tenersi stretto questo dominio carico di storia e fascino. A questo punto possiamo ormai dire che l’ICANN ha perso la sua battaglia: i siti .su sono tra noi e nessuno li cancellerà!
Ne volete uno? Non è poi cosa tanto difficile.
Fino a gennaio, costavano 120 Dollari, prezzo tenuto artificialmente elevato per cercare di arrestarne la crescita. Data la situazione, molti se ne approfittavano: ho visto certi siti arrivare a chiedere anche 300 dollari per una registrazione qualsiasi. In effetti il suffisso .su, oltre che essere l’eco di un impero caduto, è anche ottimo per comporre parole facili da ricordare, anche nella nostra lingua, e per questo è molto richiesto. Poi, nomi topici come stalin.su o lenin.su possono arrivare a anche a 30.000 Dollari, sia chiaro :). Ora fortunatamente le cose sono cambiate, e la Russia chiede solo 25 Dollari per trasportare il vostro nuovo sito nell’URSS.
Per darvi un idea, dopo una breve ricerca ho trovato un’azienda chiamata e3internet, che ve li vende per sole 30 Sterline all’anno. Il sito è correttamente tradotto in inglese, e sembra ben fatto e perfettamente legittimo (coi russi bisogna stare un po’ attenti, non me ne vogliano, ma una grossa percentuale di hacker viene proprio da lì). In ogni caso, più di 30 Sterline ogni 12 mesi non vi possono fregare :D.
Quindi, che dire… Buon trasloco, tovarishchi!