RapidShare contro la pirateria “Chiudete i siti con link a file pirata”

rapidshare link torrent streaming
RapidShare è un famoso sito di file hosting che recentemente è anche entrato nel mercato del cloud storage con RapidDdrive. Dopo essere stato per molto tempo accomunato a siti come MegaUpload, il sito ha deciso di passare dalla parte dei difensori del copyright e si è scagliato contro tutti coloro che favoriscono la pirateria digitale. Nello specifico, RapidShare dice al governo americano che “bisogna chiudere i siti che raccolgono link a file pirata“. Forse per paura di fare la fine MegaUpload, il celebre cyberlocker ha deciso di aumentare il suo impegno contro la pirateria digitale, file-sharing, torrent e streming illegale.

Dopo essere stato multato dalla Corte Regionale di Amburgo, il sito ha iniziato a controllare attivamente i contenuti caricati dagli utenti, a filtrarli e a rimuovere dai propri server tutto quel materiale audio-visivo che violava il diritto d’autore. Per dare un’ulteriore colpo a chi usava il sito in modo illecito, RapidShare ora limita anche la velocità di download degli utenti free a 30kb/s. Ultimo provvedimento in ordine di tempo è stato stilare una sorta di “manifesto dei cyberlocker” con una serie di regole che tutte le aziende di questo tipo dovrebbero seguire.

Daniel Raimer, CEO dell’azienda, vuole convincere di essere completamente dalla parte della giustizia e spinge il governo americano ad oscurare tutti quei siti, blog e forum dove vengono ripetutamente pubblicati dei link che rimandano ad opere coperte da copyright. “Questi siti molto sofisticati, spesso contenenti anche pubblicità, facilitano la distribuzione di massa indiscriminata su Internet di contenuti protetti da copyright e tutti gli sforzi delle autorità per la protezione della proprietà intellettuale dovrebbero concentrarsi proprio su questo settore“.

Il cosiddetto “effetto Megavideo”, ha spinto molti siti di file-sharing a chiudere i battenti, o a reinventarsi come semplici e legali servizi cloud, Filesonic e Fileserve ne sono un esempio. I 50 anni di carcere che gli Stati Uniti minacciano di infliggere a Kim Dotcom sono evidentemente riusciti a spaventare molti di quelli che, fino a poco tempo fa’, erano i punti di riferimento dei pirati digitali. Come riportato da TorrentFreak, RapidShare sostiene anche che una legislazione più dura non sia solo l’unico metodo per combattere la pirateria. Bisogna spingere i servizi di file hosting e cloud a collaborare volontariamente. Quando queste aziende prenderanno sul serio questa responsabilità e quando le forze dell’ordine perseguiranno i siti che linkano ai contenuti pirata, l’industria del copyright potrà smettere di preoccuparsi.

Impostazioni privacy