Pubblica un videogame sulla strage del Virginia Tech e su Internet è già bufera

vtechUn programmatore ventunenne di origini australiane, Ryan Lambourn, ha pubblicato sul sito newgrounds.com un videogioco flash giocabile online che permette di vestire i panni di Seung-Hui Cho, il ragazzo che il 16 aprile scorso ha fatto 32 vittime sparando all’impazzata all’interno del college del Virginia Tech in America.
Segue il video

Le polemiche non si sono fatte attendere e l’informatico è stato in pochissimo tempo subissato da lettere di protesta che gli muovevano le accuse più gravi soprattutto sul piano etico, invitandolo a ritirare il gioco V-Tech Rampage dalla Rete. Ma tutto questo sembra non aver assolutamente smosso il game designer che anzi ha replicato impassibile “Sono dispiaciuto per le persone che hanno perso i loro cari, ma provo simpatia per il ragazzo che ha sparato” rincarando in seguito la dose e provocando ancor di più l’opinione pubblica con la richiesta di 2000 dollari per ritirare il giochino, mentre per 3000 iceman sarebbe anche disposto a chiedere scusa al mondo intero. Quando gli hanno chiesto il motivo di un progetto così singolare ha placidamente e candidamente risposto “Mi sembrava divertente
Mentre scrivo il gioco ha superato le 134.000 visite e vi si trovano le opinioni dei lettori più colorite e anche il programmatore che commenta divertito e anzi va al contrattacco denunciando la chiusura del suo sito personale (che non intendono riaprire se non previo ritiro del gioco) e la conseguente violazione del diritto alla libertà di espressione.
Provato il videogame i riferimenti alla strage abbondano, ma tutto si può dire meno che sia realistico. La grafica è mediocre come anche lo schema; niente scene splatter né atrocità viste in videogame molto più famosi ed esaltati. Ho spulciato un po’ il profilo del giovane di Sydney e, manco a dirlo, i suoi film preferiti sono Fight Club e A Clockwork Orange, mentre le band che ascolta sono i The Zombies ed Eminem.. (insomma non deve essere proprio così sereno come ostenta..)
È incredibile (o forse no..) come questo avvenimento del mondo dei videogame e della Rete riesca a catturare anche l’interesse delle TV che gli dedicano ampi spazi, mentre cadono nell’oblio giochi più reali e con più morti (veri) che avvengono quotidianamente in Medio Oriente, in Tibet e in Sudan (per citarne alcune..)

La notizia presentata su Channel 10 con l’intervista al programmatore

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