Provider: nessun obbligo di denuncia per il P2P

Pirateria Download Fapav
Recentemente, la Federazione Anti Pirateria Audio Visiva aveva fatto ricorso al Tribunale di Roma chiedendo di imporre a Telecom Italia alcune misure straordinarie per contrastare il fenomeno della condivisione dei file. In particolare veniva richiesto alla compagnia telefonica di denunciare all’autorità giudiziari tutti gli utenti colpevoli di pirateria e di impedire comunque l’accesso ad alcuni noti siti web dedicati esclusivamente al file sharing. A tale richiesta si è fermamente opposto il noto Internet Service Provider italiano.

Il giudice ha accolto l’obiezione della Telecom ed ha respinto le richieste della Fapav in quanto solo l’autorità giudiziaria può obbligare i provider a fornire informazioni inerenti gli utenti che commettono illeciti. Allo stesso modo non si può imporre di bloccare l’accesso a siti come Angelmule, Dduniverse, Ilcorsaronero, Italiafilm, Italianshare, Italianstreaming, Vedogratis e Youandus.
 
La richiesta era avvenuta successivamente ad alcune indagini compiute più o meno legalmente dalla Fapav attraverso l’azienda specializzata CoPeerRight Agency. In particolare la società si è introdotta in rete spiando e memorizzando tutti gli indirizzi IP degli utenti che scaricavano dati protetti da copyright, ma ai quali non è stato possibile associare un nome o un indirizzo reale.
 
Il giudice si appella così alla famosa norma europea del codice delle comunicazioni elettroniche, secondo la quale tutti gli intermediari, nello specifico caso i provider internet, non sono responsabili di quello che fanno i propri utenti.

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