Chi di noi non ha mai avuto problemi con la propria ADSL?
Ricordate i numerosi articoli usciti su tutti i maggiori Network italiani nel Dicembre 2006, in cui si parlava dell’ADSL italiana in ginocchio per colpa del malware?
Beh se non lo ricordate rinfrescatevi la memoria andando qui.
Ovviamente la colpa è andata al malware, allo spyware e adware che infetta i pc degli utenti e genera traffico “all’insaputa degli stessi, aprendo connessioni con altri computer e inviando e-mail” provocando così grossi problemi ai server dns dei vari ISP.
E’ ovvio che non può essere attribuito un tracollo della rete italiana ai soli malware.
Si è scoperto infatti, che tutti i problemi che in quel periodo hanno reso lente o addirittura inutilizzabili le nostre linee siano dipesi da una rete datata, ma ancora utilizzata da Telecom che prende il nome di ATM.
E’ ovvio che quasi tutti gli ISP italiani sino a pochi mesi fa usufruivano del cablaggio Telecom, quindi eventuali problemi Telecom potevano influenzare il corretto funzionamento dell’ADSL di altri operatori.
Un dato significativo è stato quello che problemi analoghi sono stati riscontrati anche nei periodi in concomitanza con l’upgrade della banda da 640Kbit a 2 Mbit.
La causa è infatti la saturazione di alcuni snodi sulla rete ATM di Telecom Italia.
In maniera dettagliata si può dire che su alcune tratte ATM la CPU di alcuni switch va in saturazione per il troppo traffico, nonostante questo sia al di sotto del massimo che potrebbero supportare.
Il tutto quindi potrebbe essere risolto cambiando l’instradamento della propria linea, cosa che spetta fare ai tecnici.
L’unico neo risulta il fatto che se si cerca di spostare troppi utenti su linee libere, alla fine si cade in errore causando intasamenti.
La soluzione è quindi quella di effettuare un upgrade della rete ATM o di utilizzare le moderne reti FULL IP, nettamente più efficienti e che permettono una maggiore disponibilità di banda.
È noto infatti, che a livello di trasporto l’overhead introdotto dal protocollo ATM è circa del 20%.
Ciò significa che un circuito a 155 mbit/s ATM in realtà porta netti circa 124mbit/s mentre un 155mbit/s FULL IP ha una efficienza totale, del 100%.