Può un post su Facebook essere la causa della distruzione di un PC? I protagonisti di questa vicenda sono un padre, Tommy Jordan, e sua figlia. Tutto è iniziato nel momento in cui la ragazza ha scritto su Facebook un aggiornamento di stato per protestare contro le regole severe che le aveva imposto la famiglia. L’adolescente parlava dei lavoretti che era costretta a sbrigare in casa e del fatto che le veniva impedito di uscire spesso con gli amici. Ma il padre ha scoperto lo status su Facebook e ha deciso di intervenire in un modo particolare.
Tommy infatti ha preso il computer della figlia e lo ha distrutto a colpi di pistola, come dimostra il filmato che lui stesso ha registrato e successivamente caricato su internet. Subito si sono scatenate le polemiche da parte di tanti utenti di internet che si dicono indignati per un comportamento del genere.
Il padre è stato troppo severo nei confronti della figlia che, come tutti gli adolescenti, esprimeva la volontà di una vita sociale maggiormente aperta? Oppure ha fatto bene, perché Facebook e i social network si devono considerare pericolosi per la tranquilla vita di una famiglia?
Sicuramente una reazione di questo genere non è frequente tra i genitori che vedono i figli passare molto tempo sui social network, ma quale dovrebbe essere il limite tra permesso e non permesso? D’altronde se anche il padre ha caricato il video su YouTube e su Facebook, allora ha una certa dimestichezza con il mondo di internet. Secondo voi è giusto punire in questo modo l’inserimento di un post su Facebook?