Il valore di Apple non è mai stato così alto (e sorpresa, anche Microsoft è in crescita), al punto che se io avessi speso quei 500 dollari con i quali ho comprato un iPod cinque anni fa in azioni della corporation del vecchio Steve, oggi avrei 7000 euro da buttare via in cose ancora più stupide. Dal canto suo, Jobs promette ancora di meglio, sostenendo che il nuovo Leopard (che sta venendo rilasciato esattamente ora, alle 18), è il primo scalino di un’evoluzione che durerà per i prossimi dieci anni.
Nel frattempo, cari amici, le copie sono già arrivate ai vari recensori, e il nuovo “gatto” è stato messo alla prova a destra e a sinistra, sviscerato, testato e grigliato. Non mi unirò al coro ripetendo la lista delle novità, però avendo letto tutto il leggibile posso farvi un riassunto molto molto stringato: il risultato pare essere soddisfazione unanime. Certo, è un po’ più lento di Tiger, almeno sui vecchi computer, ma si tratta di rogne di gioventù. Le 300 funzioni in più sono tante, e alcune di esse saranno utili sul serio. Dal canto mio posso dire che Leopard non è uscito un attimo troppo presto: abbiamo aspettato 30 mesi metterci sopra le mani, un ritardo dovuto all’uscita di quell’iPhone che qui in Italia si farà aspettare ancora per un bel po’.
A voi coraggiosi early adopter posso solo fare i miei migliori auguri e le mie felicitazioni. Il sistema operativo che d’ora in poi animerà il vostro computer con la meletta sarà un ottimo compagno di lavoro (almeno lo sarà tra un mese o due, quando saranno risolti gli inevitabili bug). Non aspettatevi grandi rivoluzioni, però, solo un’evoluzione. Non si tratta di nulla di paragonabile al leggendario, tellurico passaggio di consegna che c’è stato tra Windows 98, XP e Vista. Probabilmente, a noi utenti Apple va meglio così.
Nel frattempo tantissimi birbacchioni hanno scaricato come dei pazzi dai tracker BitTorrent il sistema operativo con un certo anticipo, facilitati anche dall’assenza di protezioni deliranti anti-pirateria “stile Windows Vista”. Probabilmente non sarà un gran danno per Cupertino, visto il prezzo piuttosto basso di Leopard, e la relativa fedeltà dei suoi utenti, più curiosi che pirati. Del resto, stiamo parlando di un sistema operativo: un’infrastruttura informatica che, qualunque sia la sua marca, sorregge il peso della vita di tante persone. Una volta messo in vendita, scommetto che lo compreranno anche gli amanti del P2P che hanno deciso di fare i “very early adopter” 😉
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