OpenOffice è un software per la produttività personale sviluppato dall’allora Sun Microsystems ma poi acquisita dalla Oracle Corporation, che adesso pertanto ne detiene la proprietà, compreso copyright e licenza GPL. Adesso la Oracle sembrerebbe aver deciso definitivamente di abbandonare la versione commerciale della suite che, da diversi anni, contrasta l’avanzare di Microsoft Office e Google Docs. Il colosso dei database ha quindi restituito il controllo dello sviluppo dell’applicazione alla comunità, suscitando forti reazioni.
Infatti, se da un lato ci sono soggetti che esultano per questa decisione, che di fatto riporta OpenOffice ad essere considerata come un’applicazione completamente open source, dall’altro ci sono individui che vedono in questa decisione, la scelta della Oracle nel liberarsi di un prodotto che, per quanto amato dagli utenti, si è dimostrato incapace nel creare profitto.
Dopo poco meno di un anno dalla versione di OpenOffice targata Oracle, ecco un comunicato stampa a sorpresa della società che, tra le altre cose, dichiara come il progetto OpenOffice.org sarebbe meglio gestito da un’organizzazione focalizzata sul servizio ed organizzata su base non commerciale.
Secondo gli esperti nel settore dell’Information Technology, la scelta potrebbe essere stata dettata dalla consapevolezza di uno scontento tra le comunità Linux, le quali recentemente si sono fiondate su LibreOffice. Cosa accadrà adesso?