La International Intellectual Property Alliance si è recentemente espressa contro la filosofia Open Source colpevole, secondo l’associazione, di indebolire fortemente l’industria del software poiché assolutamente irrispettosa della proprietà intellettuale. Tale dichiarazione ha incontrato numerosissime critiche soprattutto dall’utenza Internet globale, quest’ultima sempre impegnata a diffondere le applicazioni i cui autori hanno reso pubblico il codice. Il progetto certamente più famoso ed importante è il sistema operativo libero e gratuito, ovvero Linux.
Secondo quanto rivelato da alcune interessanti ricerche compiute dal professor Andres Guadamuz, docente all’Università di Edimburgo, la potente lobby vorrebbe addirittura far dichiarare l’open source pirateria. In particolare il Free and Open Source Software ignorerebbe il diritto di copyright, un diritto fondamentale sul quale si basa l’intera industria del software.
Tali dichiarazioni però non tengono certamente conto del fatto che grazie a questi software liberi è stato possibile creare delle realtà lavorative con poche risorse ed a bassissimo costo. Nonostante tutto l’IIPA avrebbe quindi richiesto l’intervento dell’US Trade Representative al fine di individuare i paesi che incoraggiano l’utilizzo di tali applicazioni invece di impedirle.
Il mondo dell’Information Technology si divide tra i favorevoli all’open source, grazie al quale molti bug e problemi possono essere risolti grazie al contributo degli utenti ed i contrari in quanto tali software creano una concorrenza che svantaggia i software commerciali.
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