[galleria id=”291″]OnLive è un interessante e promettente servizio pensato per gli amanti dei videogiochi, che promette di portare il concetto di cloud computing all’estremo, applicandolo a un ambito finora non considerato per questo tipo di applicazioni, i videogiochi, appunto.
L’idea è quella di permettere, agli utenti iscritti al servizio, di giocare agli ultimi videogiochi, senza necessità di installazioni e aggiornamenti, su computer e dispositivi poco potenti, facendo eseguire il gioco a potenti server remoti, sfruttando tecnologie proprietarie di streaming per garantire un’esperienza utente analoga a quella di un videogioco eseguito su una console in casa propria.
L’idea è venuta a Steve Perlman, che ha una certa esperienza con tutte le tecnologie coinvolte nel progetto, avendo lavorato, quando era in Apple, a QuickTime ed, inoltre, avendo contribuito alla realizzazione del primo modem per console, per Super Nintendo e Sega Genesis.
Il funzionamento del sistema OnLive è piuttosto intuitivo: ci si connette al servizio tramire browser web (tramite un apposito plug-in per Mac e Windows), oppure tramite una miniconsole specifica a basso costo, da collegare alla TV, che ha il compito di ricevere i comandi dal giocatore e inviarli al server che esegue remotamente il gioco.
Tramite particolari algoritmi di compressione e invio, i video generato dalla macchina che esegue il gioco vengono mandati all’utente, che ha l’impressione di giocare in locale. È a tutti gli effetti, quindi, il cloud computing applicato ai videogiochi.
Molti esperti non ritengono possibile un corretto funzionamento del sistema (che permette di giocare in due modalità video: risoluzione televisiva standard, sfruttando una connessione da 1.5 Mbps, e risolzione HD, sfruttando una connessione da 4-5 Mbps), ma molti produttori di videogiochi hanno subito aderito al progetto, partito in una beta ristretta a pochi utenti statunitensi, nei mesi scorsi. In effetti, il servizio si pone come un concorrente a Steam, col vantaggio per di non aver bisogno di computer potenti anche per giocare a giochi con richieste hardware molto elevate.
Proprio per questo, durante il D8 dei giorni scorsi, è stata data una dimostrazione del servizio in esecuzione su iPad, con risultati, a detta dei presenti, eccezionali, con un’ottima fluidità sia per i videogiochi che per i filmati (agli utenti del servizio è data inoltre a possibilità di assistere alle partite degli altri utenti iscritti).
Curiosamente, ha fallito la dimostrazione fatta su iPhone, che alcuni mesi fa era stato invece mostrato con successo (si tratta comunque di un servizio ancora in beta, quindi è normale che ci possano essere problemi di qualche tipo).
Non resta che aspettare per verificare il successo del lancio ufficiale del servizio (che dovrebbe partire questo mese negli USA, con un costo mensile di 15 $) e aspettare per il lancio nel resto del mondo.