Devo dire che Onekey è un concetto di gioco piuttosto particolare. La diversità sta nello schema di controllo e non certo nella storia: dovete guidare un giovane pseudo-Maya (rappresentato da un omino quadrato con una buffa piuma in testa) fuori da un letale labirinto ricco di trappole e mostri. Il punto è che non lo potete controllare direttamente!
Un po’ come i Lemmings dell’omonimo gioco, il povero protagonista non è esattamente un furbone. Tutto quello che fa è procedere dritto avanti fino a che sbatte contro un muro, e poi inverte il senso di marcia e torna da dove è venuto. L’unica cosa che voi potete fare per influenzare il suo strano viaggio è usare il tasto spazio, sì proprio la barra spaziatrice
che avete in mezzo alla tastiera. Ogni volta che la premete attivate contemporaneamente tutta una serie di marchingegni strani che possono agire sul personaggio: pedane per farlo saltare, barriere che si sollevano per consentirli il passaggio, liane che lo fanno penzolare. Anche le creature subiranno il potere della vostra barra spaziatrice, magari andando in pezzi per qualche secondo o cambiando direzione.
Chiaramente dovrete pianificare con attenzione tutto quello che fate, e come lo fate, altrimenti non andrete molto lontano: cambiate l’ambiente di gioco ad ogni pressione, dovete ricordarlo sempre!
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