Sicuramente gli agenti di polizia di Inghilterra ed Olanda saranno stati pervasi da un grande senso di soddisfazione per un lavoro ben fatto, dopo aver compiuto un’operazione congiunta arrestando il pericoloso (?) amministratore ventiquattrenne di OiNK, e perquisendo la sua casa, quella di suo padre e persino l’azienda in cui lui lavorava (parte di una grossa multinazionale). Nello stesso momento, ad Amsterdam, gli agenti della polizia dei Paesi Bassi sequestravano anche i server di questo tracker privato, noto per essere estremamente riservato ed insulare.
OiNK e il suo piccolo mondo di pirati snob non mi è mai stato particolarmente simpatico, e devo dire che sono fortemente allergico a queste piccole mafie che, talvolta, si formano online. Per qualche ragione la sensazione di controllo totale degli admin mi ha sempre puzzato di manie di grandezza, e il falso senso di sicurezza derivante dalla politica di ammettere all’interno del club virtuale solo “la gente giusta” si è rivelato, come immaginavo, ingannevole ed illusorio. Avevo già previsto tempi duri per OiNK qualche mese fa, quando la versione privata per gli sviluppatori di Leopard vi è stata diffusa, causando un bel po’ di rumore, ma mi sbagliavo: l’investigazione ha avuto origine dall’industria discografica inglese, stufa degli innumerevoli leaks di album non ancora in vendita che avevano origine da questo tracker. Stimato attorno al milione di utenti regolari, con centinaia di migliaia di torrent, OiNK era più grande della maggior parte dei siti pubblici.
Nonostante la mia scarsa simpatia per il modus operandi elitario, rivelatosi alla fine dei giochi completamente fallimentare, non posso dire di avere simpatia per i toni entusiastici quanto paranoidi della polizia e delle aziende antipirateria:
“OiNK era un elemento cardine della distribuzione illegale di musica ancora in stato di pre-release. Qui non si tratta di amici che condividono la musia per divertirsi. Questo era un network mondiale che arraffava musica di cui non possedeva i diritti e la metteva online”.
Ebbravi, avete bloccato degli spietati criminali. Ora che l’uomo nero è in galera i nostri bimbi possono dormire sonni tranquilli…
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