Mossa a sorpresa: Google tende la mano a Yahoo! pur di fermare Microsoft

googlwNel post della scorsa settimana, in cui mi univo al coro di voci più o meno autorevoli che commentavano eccitate sulla proposta di acquisto di Yahoo! da parte di Microsoft, avevo aggiunto in calce anche un commentino velenoso: che probabilmente la Corte Europea, che già ha messo il gigante di Redmond sotto inchiesta per l’antitrust, avrebbe avuto un sacco di cose interessanti da dire a riguardo di una simile fusione. Beh, a quanto pare non sono stato l’unico a pensarla alla stessa maniera, perchè anche David Drummond, uno degli alti papaveri di Google, ha scritto un post al fulmicotone su tutta questa storia.
Il buon David ha decisamente creato un’invettiva degna di un Demostene, piuttosto gonfia di veleno. Evidentemente l’odio verso Microsoft non è una caratteristica comune solo a noi poveri mortali, perchè di certo il rappresentate di Mountain View non si è lasciato nulla chiuso dentro al cuore:

[…] E quindi l’offerta ostile di Microsoft nei confronti di Yahoo! solleva un vespaio di domande inquietanti. Questa faccenda è più grossa di una semplice transazione finanziaria, è più di una compagnia che ne acquisisce un’altra. Qui si tratta di salvare i principi fondamentali di Internet: l’apertura e l’innovazione.”

yahoo logo 3Solo da questa frase potete intuire molte cose: che secondo David 45 miliardi di dollari sono un’offerta tanto bassa da essere “ostile”, che Microsoft vuole, come dicono sempre tutti, strangolare la libertà della Grande Rete proponendo un unico formato e modello commerciale, e che ci sono già nettamente le basi per un indagine antitrust. Personalmente, ritengo che Google qui stia giocando la carta del “misticismo internettiano” e del richiamo emotivo, anche perchè di fronte ad un rivale del genere, sarebbero loro i primi a trovarsi in difficoltà… Forse.

Infatti David sostiene che il “leviatano” Microsoft-Yahoo! generebbe una tale quantità di traffico da mettere in pericolo la libertà degli utenti, da costringerli a ricorrere solo ad esso, addirittura da impedire ai navigatori di accedere ai servizi dei competitori. Ma può essere vero? Io ne dubito fortemente. Non siamo più negli anni novanta, non si possono più mettere i paletti attorno agli utenti.
Ma Google a quanto pare non si ferma alle semplici invettive: è notizia ancora più recente, ma pare che Eric Schmidt, il CEO di Google, abbia contattato il suo equivalente di Yahoo!, Jerry Yang, per “offrire aiuto”. Chiaramente non si tratta di una controfferta: le regolazioni antitrust sono valide anche a Mountain View. Però è abbastanza probabile che chiunque altro cerchi di battere Microsoft in questa lotta, avrà “il supporto” di Google.
Santo cielo, la gente non può davvero vedere Microsoft!

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