Momenti di ordinario terrore – Quando il computer smette di funzionare

munch homer

Prima o poi capiterà a tutti che il computer dia forfait in una maniera più o meno drastica. I più gentili si rallentano sempre di più fino all’esasperazione e all’inevitabile formattazione, ma non tutti siamo così fortunati. C’è chi passa per gli sbalzi di tensione che fanno saltare qualche componente hardware, chi per i liquidi versati in maniera occasionale sulla macchina causandone il corto, chi per schermate blu e nere, chi per monitor che non si accendono, chi per software e hardware in conflitto, chi per virus della peggior specie, chi per “inesperienza” (leggi: si sono scordati di accendere la ciabatta:). La casistica è davvero prodiga di esempi. Nella malaugurata occasione che vi troviate davanti ad un computer che sta in qualche modo tirando le cuoia lasciandovi nel delirio e nella disperazione più totale il primo consiglio è: mantenete la calma. Essendo quest’ultimo impossibile da realizzare direi di passare ai successivi.

Come in medicina i sintomi sono molto importanti, ma all’arte della sintomatologia va associata anche una ricostruzione degli ultimi fatti successi prima del delitto. Insomma dovete essere un po’ Doctor House un po’ CSI:). Ma vediamo un esempio concreto: il mio di ieri.
Il computer inaspettatamente si è spento nel mezzo di una normale sessione di Windows. Una dolce donzella alle mie spalle e con l’istinto di un velociraptor mi ha subito detto: ma si è rotto? Ed io percorso da un brivido freddo ho guardato l’uccellaccio e pieno di boria ho subito affermato che trattavasi di semplice surriscaldamento. Riaccesa la macchina il problema sembrava risolto se non fosse che dopo pochi minuti dall’avvio del sistema operativo la macchina inesorabilmente si spegneva e l’uccellaccio rideva. Io non ridevo più. Le donne per natura antitecnologiche fanno spesso parte della cornice di questi eventi come elementi di disturbo: ghignano del vostro terrore, vi rassicurano ipocritamente, vi danno dei consigli dissennati. Il primo vero consiglio quando succede un problema serio con il computer è: liberatevi di qualsiasi donna nel raggio di 100 metri 😀
Il primo pensiero che farete sarà rivolto ovviamente ai vostri dati: quando ho fatto l’ultimo backup? Come recupero la posta? Che fine faranno tutti gli mp3 e i film che ho scaricato? :). Promettete (sapendo di mentire) alle più disparate divinità che la prossima volta “non lo farete più” (molto generico proprio per poter essere ritrattato:) e che farete sempre backup, doppie partizioni, dischi di ripristino, uploaderete su spazi web, non mangerete e berrete sul pc e che non scaricherete crack e film per adulti.
Questo è il pensiero più assennato che il vostro cervello produrrà e fatene tesoro per il futuro: perché il resto sarà solo caos e delirio.
Una volta esaminati i sintomi del computer e appuntati gli eventuali errori comparsi nelle arcifamose finestrelle di Windows la prima cosa da fare è procurasi un qualsiasi computer con connessione ad Internet e sparare le parole chiave su Google. Nella maggior parte dei casi sarete rispediti su Forum di discussione tematici che riportano situazioni simili, ma paradossalmente è proprio qui che le cose si vanno a complicare e alimentano il terrore che già anima la vostra ricerca. I forum succitati spesso contengono valanghe di consigli utili, ma quando cerchiamo il nostro problema specifico troveremo nell’ordine:

– la stessa identica domanda, ma senza risposta
– una risposta fantastica con decine di ringraziamenti, ma ad un problema che non è il vostro
– la richiesta di essere più specifici citando modello della macchina, sistema operativo, software installati, log dell’antivirus, codice fiscale e numero di scarpe.
– una risposta che rinvia ad un’altra discussione
– una risposta che rinvia alla kwoledge base in inglese di Microsot
– una risposta che sembra proprio quella giusta, ma incomprensibile perché scritta in giapponese su un sito indiano
– upgrade svariati: del firmware, del software, dei driver
– apocalittici che partono in quinta con risposte secche e sibilline quanto inutili: è la scheda madre; è partito l’hard disk; moriremo tutti 🙂
– per non dimenticare i simpaticoni che ti lasciano commenti tipo: buttalo e compra un Mac; così impari a non usare Linux; Winzoz di mxx
– come non ricordare quelli di “c’era una soluzione, ma non ricordo il programma o il sito dove l’ho letta”

Mentre vi angosciate in una marea di consigli spesso sconclusionati e forniti da pseudo esperti ecco il fulmine a ciel sereno: dove cavolo ho messo lo scontrino per la garanzia? Bene, questa è la seconda cosa da imparare: non buttate nel primo posto che capita lo scontrino dell’acquisto, ma cercate di conservarlo in un posto ignifugo, idrorepellente e a prova di bambino (voi stessi:). So che lo avete promesso più volte, ma repetita iuvant.

Sconvolti dai forum passate al sito ufficiale della marca del vostro PC dove troneggia una rassicurante scritta SUPPORTO TECNICO. Ci troverete:

– una email dove descrivere il problema attendendo la risposta che forse un giorno arriverà chiedendovi ulteriori particolari e così via fino alla pensione
– le FAQ più inutili che possiate immaginare
– un numero di telefono in molti casi a pagamento dove vi diranno le cose che avete letto nel forum (se risponde una donna attaccate subito!:)
– un rimando al sito istituzionale con la solita risposta in arabo
– uno scarica barile sul sito del produttore di un particolare componente hardware dal quale dovreste scaricare dei driver aggiornati (che ovviamente non ci sono) o dei firmware che però potrebbero causare l’implosione del PC

Ed è qui che scatta la telefonata all’amico! Trattenete le lacrime e simulate una dignitosa tristezza. L’amico col coltello dalla parte del manico vi tratta con sufficienza e capite che è l’ora di piagnucolare. Vi siete guadagnati il suo ascolto. Lui se è uno smanettane serio starà chattando o assemblando uno shuttle mentre si riprende con la web cam e manda tutto in streaming sul suo blog, ma fortunatamente questo è sintomo di competenza. Se il tipo è un esperto farlocco vi scaricherà con un generico: è un virus. Se invece ci sta dentro: vi dirà un sacco di parole (probabilmente anche contenenti la risposta giusta:) in un linguaggio a voi sconosciuto (BIOS, FAT, CMD, BOOT, MSCONFIG; REGEDIT, IPCONFIG). Concludendo con: prova e fammi sapere (lo smanettone di professione è sempre interessato a sapere se i suoi vaneggi erano giusti). Voi che avete intercettato il 10% di quello che avete sentito abbozzate un SI’ e chiudete fingendo di aver capito.

Qui vi ripromettete di non prendere più in giro il vostro amico perché passa le ore su Internet. E siamo al terzo mistero di Fatima.

Cosa succederà in seguito non è molto importante se avete imparato che
– un computer si può ricomprare i dati NO
– non avete diritto alla garanzia se non conservate quella linguetta di carta chiamata scontrino
– quell’amico che prendete in giro un giorno potrebbe salvarvi la vita

L’articolo potrebbe anche finire qui, ma per i più curiosi ecco la storia.

Nel mio caso ho esaminato i sintomi:
– assenza del rumore della ventola (ma con i toshiba non parte subito)
– spegnimento più rapido se aperto un programma che andava a sforzare la CPU
– maggiore durata della sessione se tenuto diverso tempo spento o utilizzato a temperature estreme rasenti lo zero (fate uno sforzo e immaginatemi con sciarpa e cappotto sul balcone tra raffiche di vento siberiane e il portatile sullo stendino:)

e in seguito ho ricostruito la storia:
– il computer aveva giusto poco tempo prima riconosciuto un virus in una penna USB che però sembrava aver cancellato senza problemi (trattavasi di Win32/VB.EL)
– il pc era collegato ad un presa soggetta a sbalzi di tensione
– avevo installato da poco un software antispyware nuovo

La soluzione.

Di solito in questi casi mi muovo molto velocemente anche perché con il computer ci lavoro e mandarlo in assistenza tecnica in garanzia avrebbe significato almeno 3-4 settimane di attesa.
Scartato il conflitto software e il problema elettrico, con molta probabilità la causa poteva essere il malfunzionamento della ventola o un virus che mi spegneva la macchina. Quindi dovevo fare due cose: pulire la ventola e fare una scansione dell’hard disk con un antivirus aggiornato.

Per la pulizia ho comprato una bomboletta ad aria compressa (5 euro, ma non capite la soddisfazione di spararla sulla tastiera e sui vostri amici:) e smontata batteria, hard disk e rivestimenti che ostruissero il circolo d’aria ho sparato il ciclone sulla ventola che ha rigurgitato qualche batuffolo di polvere. Ho lasciato il portatile aperto per circa un paio d’ore per evitare che qualche residuo del prodotto mandasse i circuiti in corto. Nel frattempo ho acquistato un box esterno per hard disk da 2 pollici e mezzo S-ATA alimentato USB (25 euro, un po’ caro rispetto alla media, ma, snobbato dalle grandi catene di informatica, lo trovate solo nei negozietti e torna sempre utile) e l’ho attaccato ad un PC funzionante e aggiornato per una scansione profonda su tutte le partizioni. Avg dopo circa 2 ore di ricerca mi ha tirato fuori 3 virus (sfuggiti a NOD?) che comunque, ad una prima lettura non sembravano essere così pericolosi. Eliminati 2 e messo in quarantena l’ultimo ho rimontato il disco rigido e tutti i pannelli con le 6500 viti ed eccomi nuovamente online.

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