La generazione attuale è accusata di subire passivamente le mode, le informazioni e l’influsso dei media, di non avere un’opinione personale su nulla. Di aver perso per colpa delle nuove tecnologie la propria fantasia, la creatività. Cosa può il singolo di fronte al battage pubblicitario delle multinazionali, al loro potere di soffocare i “pesci piccoli”?
In realtà può molto. Infatti, il fenomeno dei siti indipendenti che vendono capi di vestiario al di fuori del circuito della moda “regolare” è un’esplosione senza precedenti. Chiunque in realtà può crearne uno dal nulla (con alterne fortune), ma il più geniale di questi siti, il loro principe, resta Threadless, il sito che vende le t-shirt più belle e fantasiose del mondo. Invece di andare alla faticosa ricerca di designer validi, sobbarcandosi il rischio di stampare magliette senza sapere se e quanto verranno apprezzate, gli imprenditori alle spalle di Threadless hanno avuto un’idea geniale: creare una comunità in cui chiunque può inviare il proprio design, per poi vederlo votato dagli altri membri. I più votati non solo vedono pubblicata e messa in vendita la propria maglietta, ma ricevono anche un consistente premio in denaro! E così le creazioni di designer professionisti vengono affiancate da quelle di giovani alle prime armi, o di hobbyisti della grafica computerizzata speranzosi e agguerriti, e tutte partono allo stesso livello, senza trattamenti preferenziali di alcun genere.
Col passare del tempo i gusti della comunità sono diventati molto raffinati. Magliette spiritose e divertenti, intelligenti provocazioni artistiche e immagini surreali ricevono il favore del pubblico, mentre invece la volgarità fine a se stessa o il cattivo gusto vengono impietosamente bocciati. Spesso le idee più controverse sono fonte di lunghissime discussioni nel forum del sito, ma questo è il fascino di questa strana “democrazia della moda”. Nessuno più degli internauti ama discutere! Non tutto è rose e fiori però: spesso i media hanno acclamato Threadless come una forma di Open Source dello stile, ma purtroppo la realtà è diversa… una volta che l’artista ha inviato al sito la propria idea, i diritti di quello che ha fatto passano ai padroni della comunità, che ne diventano a tutti gli effetti i proprietari. Quindi, per un giovane designer, forse non è sempre la migliore delle scelte sacrificare le sue ispirazioni più geniali su un sito del genere… eppure il premio fa gola, e l’idea di essere messi di fronte ad una platea tanto vasta, grande come internet stessa, è una fortissima tentazione.
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