La Repubblica Popolare Cinese, dopo i recenti durissimi contrasti con la celeberrima società informatica di Mountain View è nuovamente accusata di azioni illecite. Dopo le accuse di Google di aver attaccato i propri server che ospitavano numerose caselle di posta elettronica messe a disposizione dal servizio Gmail e relative ad utenti dissidenti al regime, il governo cinese è stato nuovamente accusato di aver collaborato con alcuni hacker per poter accedere senza alcuna autorizzazione ad importantissime informazioni che sarebbero dovute rimanere segrete.
La Cina si sarebbe questa volta resa colpevole di una gravissima intrusione all’interno di un’archivio informatico segreto del Governo indiano, reso accessibile esclusivamente al Ministero della Difesa ed alle numerose ambasciate indiane dislocate nei vari paesi del mondo. Tale operazione ha mostrato un grave problema di sicurezza informatica.
I dati prelevati arbitrariamente ed in maniera illegale contenevano preziosissime informazioni sugli armamenti presenti in India ed in particolar modo quelle inerenti ai sistemi missilistici nazionali. Nello specifico sono stati sottratti dati inerenti al famoso sistema Shakti ed all’Iron Dome, un sistema di difesa anch’esso basato su missili e comprato da Israele.
La scoperta è avvenuta dopo una lunga indagine effettuata grazie alla collaborazione tra le intelligence americane e canadesi con l’operazione dal nome in codice Shadow Network. Tra le ambasciate colpite figura anche quella in Italia.