Per la seconda volta l’azienda di Redmond chiude in negativo il suo bilancio trimestrale, segnando così il suo peggior anno fiscale dalla sua quotazione in borsa.
Il CFO di Microsoft, Chris Liddel, associa la crisi aziendale a quella economica, giustificando così il calo di profitti del 17% ed il fatturato del 3%. Lo stesso CFO ritiene eccellente il risultato ottenuto con un risparmio di 750 milioni di dollari rispetto a quelli dell’anno precedente.
I settori maggiormente colpiti da questa crisi sono quelli legati ai servizi online, che hanno accusato una perdita di oltre 730 milioni di dollari, e l’intrattenimento con i suoi circa 100 milioni. Un forte calo è stato accusato anche nella divisione Client che ha segnato un calo addirittura del 30%.
Sembra essere stata un boomerang, per il BiG, la scelta di favorire le licenze di Windows Xp ad un costo più favorevole rispetto a quello richiesto per le licenze di Windows Vista. Tuttavia tale operazione è stata dettata dall’esigenza di non perdere grosse fette di mercato.
Anche le vendite legate al sistema operativo sono calate drasticamente, sia per il prezzo forse troppo alto per le tasche degli utenti, ma soprattutto per tutta la serie di riscontri negativi ottenuti dal nuovo sistema. Tutto è quindi affidato al nuovo Windows 7 che sembra avere tutte le carte in regola per vincere la partita.