Megavideo, chiuso dall’FBI il sito di streaming (SOPA 1 – Internet 0)

megavideo 72minuti
La legge statunitense SOPA (ovvero la legge contro la pirateria online) non è ancora stata approvata che già ha fatto una vittima, illustre; è stato oscurato poche ore fa infatti il sito Megavideo e con lui tutti i portali facente capo alla stessa struttura come Megaupload, celebre in rete per la facilità di condivisione di qualsiasi contenuto, multimediale e non. E’ proprio questa caratteristica che ha indotto gli agenti dell’FBI a chiudere il servizio e arrestare il fondatore del portale Kim Schmitz.

500 Milioni di dollari, tanto è l’ammontare dei danni che sono stati attribuiti a tutto il gruppo messo in piedi da Schmitz, una cifra che a causa della condivisione di contenuti (film, telefilm. programmi, ecc ecc) mancherebbe dalle casse dei legittimi detentori dei diritti sulle opere, e questo è stato sufficiente a far scattare la chiusura. Come detto in apertura lo stato di accusa è stato aperto dopo la presentazione delle due proposte del congresso che ostacolano la pirateria online – SOPA e PIPA – e dopo che milioni di siti web si sono auto-oscurati in segno di protesta, compresi Wikipedia, Google, WordPress.
 
Senza dubbio un colpo diretto al cuore della condivisione, Megaupload.com è il tredicesimo sito al mondo per ordine di traffico ed è evidente che rappresenti il simbolo di tutti quei servizi che nel frattempo si sono sviluppati imitando in qualche modo il modello Megaupload/Megastreaming e che adesso rischiano di fare la stessa fine nonostante le voci che vorrebbero il congresso americano “modificare” la proposta di legge incriminata. Intanto i siti sono tristemente non raggiungibili.
 
00:50 Aggiornamento: in risposta all’oscuramento di Megavideo/Megaupload il noto gruppo di disturbatori della rete Anonymus ha effettuato attacchi DDoS a siti di importanti enti governativi a stelle strisce preceduti di qualche minuto da annunci su Twitter. La velocità di esecuzione e la grandezza del target lascia poca immaginazione su quanta potenza di fuoco abbiano gli Anonymus, oscurati nel giro di 20 minuti una decina di siti tra cui justice.gov, universalmusic.com, RIAA.org e MPAA.org, (fonti ufficiose dichiarano che l’attacco è portato in contemporanea da 27000 computer) la lista è destinata ad aumentare in questa che si sta delineando come una notte di guerriglia web.

02:07 Aggiornamento: l’attacco di Anonymous non accenna a fermarsi e adesso anche il sito dell’FBI è stato messo in down! Tutti gli annunci vengono dati su Twitter, dove l’hashtag ufficiale è #OpMegaupload. Ecco tutti i tweet:


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