Secondo uno studio condotto dalla McAfee, azienda che si occupa di sicurezza informatica, le spese sostenute per la difesa da attacchi informatici costa complessivamente circa 6,3 milioni di dollari al giorno. Obiettivi principali sono le infrastrutture critiche, ovvero tutti quei sistemi fondamentali per il normale svolgimento della vita nel Paese, quali ad esempio trasporti, reti idriche, energetiche e di telecomunicazioni e quant’altro. Il repentino sviluppo dei diversi sistemi, pur migliorando la qualità dei servizi, ha introdotto numerose vulnerabilità.
Salvatore Tucci, presidente dell’Associazione italiana esperti infrastrutture critiche nonchè ordinario alla facoltà di ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata, ha spiegato che proprio per la loro elevata interdipendenza, un eventuale attacco informatico potrebbe causare quello che in gergo viene chiamato effetto domino, ovvero una serie di pericolose reazioni a catena.
Secondo numerose ricerche, l’Italia è un paese a forte rischi sicurezza, poiché gli attuali standard di autenticazione sono ancora basati sul vecchio sistema di username e password piuttosto che sulla nuova tecnologia biometrica. Questo facilita non poco i numerosi attacchi di hacker ai danni dei singoli utenti mediante semplici tecniche come phishing o social engineering.
E’ compito dei governi assicurarsi che installazioni critiche siano protette a dovere, dotando questi delle più aggiornate tecnologie inerenti la protezione dei dati e la salvaguardia dei medesimi da attacchi di hacker o malware.