Mark Zuckerberg, secondo quanto sentenziato dalla corte d’appello di San Francisco, è l’unico proprietario di Facebook, respingendo così l’accusa di furto presentata dai fratelli Tyler e Cameron Winklevoss. In particolare il giudice ha riconosciuto come valido l’accordo raggiunto nel 2008, quando il giovane imprenditore statunitense versò ai due fratelli, a titolo di indennizzo, 65 milioni di dollari suddivisi tra contanti ed azioni. Questa sentenza dunque mette definitivamente la parola fine ad uno scontro legale iniziato nel 2004.
Secondo l’accusa, poiché il valore economico del social network è triplicato dal momento in cui è stato stipulato l’accordo, quello che è stato incoronato come uomo dell’anno 2010, avrebbe dovuto aumentare il risarcimento a 160 milioni di dollari ai gemelli. Tale richiesta, secondo il giudice Alex Kozinski, è illegittima in quanto la cifra e l’accordo del 2008 sono ancora apprezzabili alla luce dei recenti eventi di mercato.
Nel controverso film The Social Network, questa controversia è ben documentata, così come lo è anche l’accordo stipulato. La famosa piattaforma di comunicazione digitale resta dunque con un unico proprietario che, dopo tanti anni, è finalmente riuscito a scacciare ogni dubbio sulla sua effettiva paternità.
Una vicenda simile ha visto protagonisti Bill Gates e Paul Allen, il quale ha recentemente scritto un libro dove accusa il patron della Microsoft.