Macworld: la Apple uccide i DRM

apple rinuncia ai DRM
Si capisce bene perchè Steve ha ben pensato di dare forfait. Il Macworld di ieri è stato piuttosto scevro di novità emozionanti: un Macbook Pro 17”, una nuova versione di iLife (completa di corso di chitarrra di Sting, parrebbe), iWork 2009 e per finire una novità che sicuramente non emozionerà la maggior parte delle persone, ma che cambia la storia.

Jobs aveva già scritto nel 2007 una lettera che chiedeva la morte dei DRM, ed oggi, finalmente il “suo” desiderio ha avuto la sua realizzazione. Ora tutte le canzoni dell’iTunes Store saranno libere, e con la fine del Digital Rights Management su iTunes, l’intero concetto del controllo delle case discografiche sull’uso che facciamo della musica comprata regolarmente va a farsi benedire. In effetti, per quanto possa sembrare strano data la lettera di Steve, iTunes era l’ultima roccaforte di questo pessimo piano ideato per proteggere i contenuti dai pirati, il cui unico effetto era di infliggere agli utenti un’ingiusta compressione dei loro diritti di proprietà.
 
In ogni caso, i DRM non se ne vanno senza scagliarci contro un’ultima maledizione: avete comprato delle canzoni protette? Beh, se volete liberarle ora dovrete PAGARE. Non si tratta di una gabella sconvolgente, solo 30 centesimi di dollaro a canzone, ma facendo una rapida moltiplicazione (30 cent x 6 miliardi di tracce vendute) il risultato è che i guadagni teorici sono 1,8 milioni di dollari per delle canzoni che sono già nostre, e che probabilmente finiranno come “riscatto” nelle tasche delle major.
 
Immagine tratta da DefectiveByDesign.org

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