Sebbene OS X sia meno soggetto a gonfiarsi come un palloncino di Windows, non vuol dire che file temporanei diventati “magicamente” permanenti, cache, download mai completati e browser birichini non ci riempiano l’HD di zavorra che rallenta il sistema, occupa spazio e generalmente rende il panorama del nostro disco rigido simile ad una discarica a cielo aperto. Non sia mai che un utente Mac possa permettere che il suo sistema sia disordinato! 😀
E qui entra in gioco MacDust. Questo programmino è uno shareware, ma il costo irrisorio di 5 Dollari lo mette alla portata di chiunque abbia una misera postepay con qualche spicciolo avanzato. La sua funzione è di attuare una “pulizia di primavera” del vostro sistema. Invece di andare a cercare i file manualmente, potrete occuparvene cliccando su un paio di box. La scelta di cosa pulire è piuttosto approfondita, e non solo generica. Oltre al sistema in generale, si può andare a scavare e cancellare i file-spazzatura di browser, client torrent, download manager, chat e altro. E’ veramente facile scegliere cosa cancellare, visto che arriva in un elenco ben dettagliato. Cercate solo di ricordarvi che quando pulirà il sistema, pulirà tutto quello che avete selezionato, non solo quello che avete scelto nell’ultimo tab.
Problemi? Beh, uno bello grosso: le cose cancellate restano cancellate. Non le butta nel cestino, le fa proprio sparire. E dovete essere almeno un po’ esperti per capire cosa sta per fare questo programmino, altrimenti vi potrebbe causare dei danni gravissimi. Per esempio quando vi dice “reset Browser”, intende proprio quello: dite pure addio a bookmark, preferenze, cookies e cronologia! E non basta, la cosa può essere anche peggiore di quello che pensate… Basta pensare che MacDust non si preoccupa di tenere un log di tutto quello che ha fatto fuori.
Insomma, da usare con cautela. E già che ci siamo, anche se il costo è tutto sommato irrisorio vale la pena notare che esistono applicazioni freeware che fanno la stessa cosa (non necessariamente meglio di questo prodotto, però).