E’ difficile prendere sul serio la lotta alla pirateria quando i suoi principali protagonisti non fanno altro che collezionare brutte figure: stavolta una non specificata azienda al soldo dell’industria dell’intrattenimento americana è stata capace di accusare tre stampanti laser di scaricare tramite peer-to-peer delle copie illegali di Iron Man e dell’ultimo film di Indiana Jones.
I responsabili dell’imbarazzante incidente sono un gruppo di ricercatori dell’Università di Washington, che si sono resi conto durante un esperimento di come le agenzie di lotta alla pirateria non tengano affatto d’occhio i file scaricati (cioè il vero corpo del reato), ma semplicemente aggrediscano con notifiche di rimozione qualsiasi IP universitario collegato tramite network BitTorrent a file illegali. A quel punto è stato facile dimostrare l’inutilità di una simile metodologia, manipolando gli indirizzi e e assegnandoli a degli innocenti oggetti inanimati, cioè a tre stampanti laser del campus.
Inutile aggiungere che la credibilità di una simile politica repressiva è del tutto insostenibile.
