Linux – rilasciato il kernel 2.6.25

LinuxNon è proprio una notizia dell’ultima ora, ma ho preferito aspettare un po’ per rendermi conto meglio di cosa implicasse effettivamente il rilascio del kernel 2.6.25 di Linux, e non solo parlare meramente di versioning e lasciare un riferimento ad un changelog; ricordiamo solo che, essendo il secondo numero pari, abbiamo a che fare con una versione stabile, mentre il terzo numero sta ad indicare il patch level.
Come sappiamo, il kernel è il cuore del sistema operativo: è la parte che si interfaccia direttamente con l’hardware e fornisce servizi ai livelli superiori; quindi con una nuova versione del kernel di un qualsiasi OS è lecito aspettarsi cambiamenti che sono volti a migliorarne il funzionamento.
Come potevamo aspettarci, effettivamente è così ;).
Il nuovo kernel , sul quale come al solito ha sempre l’ultima parola quel simpatico finlandese che risponde al nome di Linus Torvalds, è stato rilasciato a 10 settimane di distanza dall’ultimo.
Con questa versione gli sviluppatori garantiscono che ci sarà una maggior supporto alle schede di rete 802.11 (lo standard IEEE che definisce le wireless LAN) grazie anche all’integrazione di un maggior numero di driver Wi-Fi.
Novità anche nel campo della virtualizzazione: all’emulatore KVM x86 sono state aggiunte nuove istruzioni e componenti, pensate per incrementare le performance e la compatibilità.
Migliorie anche per la tecnologia real-time del Completely Fair Scheduler (CFS), il task scheduler di Linux, che per la prima volta offre supporto a LatencyTop, un tool per individuare i problemi di latenza.
Anche per il file system Ext4 ci sono stati dei cambiamenti: l’adozione di algoritmi di checksum garantisce ora una maggior sicurezza per questo file system, di per sè già molto robusto e resistente ai malfunzionamenti (già propria di un file system che si avvalgono del journaling).
Passiamo ora ai problemi (potenziali, in realtà): il nuovo kernel implementa una politica che vieta ai driver USB proprietari di avere accesso a determinate funzioni.
Gli sviluppatori avevano già “avvisato” che ci sarebbe stato un cambiamento in questa direzione, ma ciò non ha fatto cambiare le idee di alcuni produttori.
Un caso simile si è già presentato nel 2006, con il kernel che allora era alla versione 2.6.16, ma questa caratteristica è stata rimossa prima che il nucleo giungesse alla versione definitiva; l’intento era quello di dare l’opportunità di scrivere dei driver open source.
Sembra che le cose non siano proprio andate come i developer si aspettavano; a noi non ci resta che osservare ciò che succederà.

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