Uso Linux da poco più di un anno, e questa affermazione credo di averla già letta l’anno scorso, come credo che sia già stata pronunciata (o scritta, fate un po’ voi :D) tante volte negli anni scorsi.
Ecco perchè quel punto interrogativo nel titolo, anche se tra parentesi, è d’obbligo: Microsoft detiene il monopolio del mercato, con una minima percentuale residua destinata a tutti gli altri sistemi operativi.
Eppure ci sono diverse considerazioni davvero interessanti da non trascurare.
Caratteristiche di questi portatili, oltre ad un prezzo bomba, sono la leggerezza e le dimensioni contenute, nonchè la facilità di utilizzo per funzionalità base, quali la connettività ad Internet e la creazione ed elaborazione dei documenti.
La taiwanese Asus prevede di costruire ben un milione dei suoi EEE PC (Easy to learn, Easy to Work, Easy to play) solo nel primo quadrimestre del 2008 (e alla fine dell’anno il traguardo è quello dei 5 milioni di unità prodotte).
Ciò significa che questi computer potrebbero portare Linux in milioni di case, insieme alle altre macchine dotate di questo sistema operativo vendute da altri produttori (uno su tutti: Dell)
Certo, tutto questo potrebbe non verificarsi proprio nel 2008, grazie al lento ma costante affermarsi di Windows Vista, un sistema che comunque attrae molta attenzione e che sicuramente maturerà ancora; molto potranno fare i Service Pack.
Il mio scetticismo principalmente riguarda i tempi, perchè comunque ci sono diverse aziende che ha fatto diversi passi in direzione dell’Open Source, come il pioniere IBM o la già citate Dell e Asus, e molte potrebbero seguirle.
Non si può non aspettarsi qualche sgambetto (qualcuno lecito, qualcun altro meno lecito) da parte di Microsoft e Apple; la storia recente ci potrebbe far pensare a tentativi che mirino a far pensare alla gente che computer che non riescano a reggere gli effetti grafici di Vista o di Leopard siano stati fabbricati nell’età della pietra: una sostituzione sarebbe necessaria e doverosa.
Il tutto renderebbe di fatto ridicolo l’approccio dei pc low-cost.
Ai posteri l’ardua sentenza.
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