Quest’articolo è parte di una serie. Trovate le prime puntate qui.
Quando volete scrivere la vostra musica e volete che il computer la suoni per voi, cio’ che vi serve e’ un sequencer. Se siete minimamente interessati alla produzione audio su computer avrete sicuramente sentito parlare di mostri sacri com Cubase, Nuendo o Logic. Bene, questi programmi non girano sotto Linux. Ma per fortuna le alternative non mancano. Tre i progetti di spicco: Muse, Rosegarden e LMMS. I primi due sono programmi “storici”, nel senso che esistono da molto tempo (Rosegarden dal 1997) e quindi sono molto stabili, anche se di concezione antica. In questo breve tutorial ci soffermeremo invece su LMMS.
LMMS (Linux MultiMedia Studio) e’ quanto di piu’ simile ai sequencer Windows/Mac che si possa immaginare. A differenza degli altri programmi citati in precedenza, LMMS include al suo interno un generatore di suoni, plugin e alcuni interessanti samples. L’interfaccia grafica e’ in pieno stile KDE, un po’ troppo colorata per i miei gusti ma molto intuitiva e talvolta ridondante. Non sara’ quindi facile perdersi tra menu’ ed icone. I controlli mixer sono molto precisi, la tracce supportano le automazioni MIDI (volume, pan, fade). Per scrivere le vostre canzoni potrete usufruire del comodo “matrix editor”, dove disegnerete le vostre note con dei semplici click. Chicca delle chicche, oltre a supportare gli ottimi e vari plugin LADSPA, LMMS e’ in grado di caricare molti plugin VST (quelli usati negli studi professionali sotto Windows) sfruttando le potenzialita’ offerte da Wine… questo significa potenza e versatilita’ sonora all’ennersima potenza.
Ovviamente, non possono mancare i punti deboli. Il progetto e’ ancora molto giovane (siamo alla versione 0.4.0) e soffre di alcuni bug ed instabilita’. Il motore audio e’ buono ma non eccelso, nonostante si possano ottenere discreti risultati smanettando qua e la’ con i diversi plugin.
Per ora LMMS promette molto bene, ma lo sconsiglerei ad una utenza professionale. Non sarebbe il massimo essere in piena fase di produzione e trovarsi, inspiegabilmente, la CPU al 100% e il sistema freezato. Consigliato ai temerari ed a chi ha voglia di contribuire attivamente allo sviluppo di questo progetto opensource. Per tutti gli altri, non resta che provare i buoni (ma piu’ limitati) Rosegarden e Muse.