Una piccola azienda esordiente, Walker Reading Technology, ha determinato che il cervello umano è inadatto a leggere i testi in blocchi compatti. Hanno scoperto che esso sembra quasi leggere attraverso una sottile cannuccia, e che cerca di assorbire informazioni irrilevanti dalla riga superiore de da quella inferiore, facendo tremolare tutto il campo visivo. Chiaramente, i nostri neuroni compensano questo tremolio, però purtroppo ne risultano affaticati. Per ovviare a questo problema questi studiosi hanno elaborato un software che spezza le frasi nei loro componenti principali e le incolonna in una serie di corte frasi a cascata, un po’ come se fossero divise nella metrica di una poesia.
L’algoritmo, chiamato Live Ink, è al momento pensato solo per la lingua inglese, ma dalla sua ha anche il fatto che rende la lingua d’Albione di più facile assorbimento visivo a noi stranieri. Se volete vedere la differenza, cliccando qui potrete visualizzare un testo nel formato consueto accanto a quello spezzettato di Live Ink. Considerato quanto è difficile e faticoso per gli occhi rimanere appiccicato per ore davanti ad uno schermo, chiunque nell’industra del Web 2.0 possa offrire la possibilità ai propri lettori di risparmiare tempo ed “energia oculare” potrebbe essere decisamente avvantaggiato nella lotta per l’attenzione del pubblico.
Purtroppo per Live Ink e per il progresso, scardinare le abitudini di lettura sarà un’impresa veramente dura, visto e considerato che ci insegnano fin dalle elementari a leggere i libri col testo suddiviso nella normale maniera non-ergonomica. Basti riflettere sul fatto che stiamo ancora tutti usando una secolare tastiera fatta apposta per ostacolarci, senza che ci sia più alcuna vera ragione per farlo.