La ricerca di Google si evolve con il riconoscimento degli oggetti nei video

ricerca google riconoscimento videoLa ricerca di Google si è rivelata sempre piuttosto funzionale, offrendo agli utenti del popolare motore di ricerca molte opportunità. Adesso ci potrebbe essere un’altra svolta, nell’ambito di un percorso di evoluzione compiuto dal colosso di Mountain View. Da alcune fonti si è appreso che nell’azienda di Google gli esperti starebbero lavorando ad un software in grado di ricercare e riconoscere gli oggetti visti nelle immagini o nei video che si trovano fra le pagine internet. E Google avrebbe già depositato un brevetto a questo proposito. Il brevetto in questione porterebbe il nome di Automatic large scale video object recognition.

Google avrebbe in sostanza creato un algoritmo capace di riconoscere gli oggetti che si trovano nei video e nelle immagini. A quanto pare questo algoritmo dovrebbe essere integrato inizialmente su YouTube, in modo che possa essere sperimentato per identificare animali e monumenti che si vedono in alcuni video.

In questo modo, attraverso l’inserimento di tag specifici, gli oggetti individuati verranno resi disponibili nelle ricerche su internet. Si tratta di un sistema rivoluzionario, perché non ci si baserebbe soltanto sul titolo di un video, ma anche sul suo contenuto.

Sulla questione comunque si fanno già sentire i primi dubbi e le prime perplessità, soprattutto per quanto riguarda la tutela della privacy, perché attraverso il software per Google sarebbe molto più semplice riuscire ad associare al video l’identità di colui che l’ha girato.

I più si augurano che la nuova funzione sia sottoposta ad un consenso esplicito da parte dell’utente. Solo in questa maniera infatti Google non avrebbe campo libero nell’utilizzo dei dati personali. Sulla questione della privacy è intervenuto Mail Nick, direttore della Ong Big Brother Watch.

Egli ha dichiarato: “Ancora una volta gli utilizzatori perderebbero il controllo di cosa succede con i loro dati. Se ad esempio venisse aggiunta a un video l’informazione sul luogo dove è stato girato, magari tramite il riconoscimento di un monumento famoso. Google può associare all’identità di chi l’ha caricato molte più informazioni, come dove è stato o se ha degli animali. Questo tipo di potere non dovrebbe essere permesso senza il consenso dell’utente“.

Già l’Unione Europea tempo fa si era pronunciata a favore di una maggiore privacy riguardo a Google e lo stesso colosso di Mountain View si era adoperato in questo senso, visto che Google aveva elaborato regole più semplici per la privacy, ma un sistema come quello che sarebbe stato brevettato non rischia di vanificare tutto ciò?

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