A quanto pare nel mercato dei videogiochi si sta diffondendo sempre di più una categoria di giocatori che non amano le mega conquiste di terre popolate da orchi o le scazzottate sanguinolente di energumeni muscolosi che sudano testosterone.
All’expo annuale dell’industria dei videogames conclusasi questo weekend a Santa Monica la parola sulle labbra di molti addetti ai lavori è stata Casual Game.
Altro non sono che un tipo di videogioco che consente a chiunque di iniziare e imparare velocemente a giocare grazie alla semplicità, all’immediata comprensibilità e alle basse conoscenze tecnologiche richieste.
In genere i casual game si trovano gratis online, alcuni esempi sono i giochi di parole, i rompicapo tipo puzzle o sudoku, i giochi di carte, quelli d’azione e di strategia.
Tutti hanno in comune una caratteristica: durano poco, nel senso che ci si può giocare anche solo per 15-20 minuti e poi abbandonarli, senza perdere la vita in campagne interminabili e livelli infiniti, perché lo sappiamo tutti che l’obiettivo dei giocatori è finire il gioco. 😉
In seguito al successo di Wii, le industrie di videogame stanno producendo nuovi giochi che si possano giocare per pochi minuti, proprio come quelli della console.
La EA ha riservato quasi l’intero spazio a lei dedicato per mostrare il suo nuovo gioco casual simile a Boogie di Wii.
La UbiSoft, la più grande compagnia europea del settore, prevede che alla fine dell’anno la rendita dei casual games arriverà al 20% del totale, raddoppiando quella dello scorso.
Sono anni che la società cerca di sfatare lo stereotipo del giocatore teenager con tanto tempo da perdere e scarsi rapporti sociali (leggi nerd ;)), supportata dall’Entertainment Software Association che ha tracciato l’identikit del giocatore medio: età 33 anni, e ben un quarto dei giocatori sopra i 50 anni, che è quasi uguale alla porzione degli under 18.
Negli ultimi anni le industrie dei videogiochi si sono concentrate sulle console, sperando che un buon numero di utenti comprasse i nuovi hardware, ma sono stati penalizzati per prezzo piuttosto limitante, dall’altra parte invece lo sviluppo di casual games costa poco per la semplicità grafica e, proprio perché sono venduti a prezzi bassi, attirano più persone.
La domanda sorge spontanea: tra qualche mese Wii verrà messo nel dimenticatoio con lo sviluppo dei casual games?
Staremo a vedere. 😉