La Microsoft combatte l’AIDS prendendo ad esempio le email di spam

david heckermanDavid Heckerman, il senior researcher della Microsoft che ha fondato un gruppo per la statistica applicata e per l’apprendimento automatico, ed è anche la persona che ha progettato il sistema di filtro anti-spam per Outlook, Hotmail ed MSN, oltre ad essere un Ph. D (Doctor in Philosophy), paragonabile al dottorato italiano, in scienze del computer, è anche un medico.
Nel 2003 ha sorpreso tutti alla Microsoft applicando la tecnologia anti-spam al più mortale e mutante virus del mondo: l’HIV.

Heckerman ha idealizzato un paralellismo tra le mail di spam e il virus: egli infatti ha pensato che quando gli spammer mandano migliaia di mail con messaggi contenenti parole spam e vedono che vengono bloccate dai filtri, questi cambieranno la parola intercettata camuffandola per oltrepassare la barriera del filtro, inventando quindi le varianti V1agra, Vi agra, Vi4gr4.
Allo stesso modo il virus responsabile dell’AIDS sviluppa resistenze multifarmacologiche grazie alla sua capacità di mutare il suo genoma.
Il modo in cui il virus si diffonde è paragonabile all’azione che commettono le email di spam su computer, che una volta infettati diventano zombie nelle mani del virus, che viene propagato a centinaia di altri computer, allo stesso modo le cellule del corpo umano che vengono attaccate ricevono il materiale genetico del responsabile e a loro volta producono centinaia di altre cellule infette.
La sfida sta quindi nel trovare le variabili che portano all’infezione di una cellula: l’equivalente delle variazioni di font e parole che Heckerman ha scoperto nelle sue ricerche sullo spam è paragonabile ai frammenti di proteine che costituiscono ogni cellula, le quali comunicano con i “messaggeri” che comunica ciò che sta succedendo all’interno delle cellule, gli anticorpi.
Quello che i ricercatori hanno fatto per anni è stato cercare di isolare le combinazioni di proteine che si potevano ricondurre a cellule infette, assemblare queste proteine in un vaccino in modo da introdurre nel sistema immunitario di una persona una squadra di “nemici” che sarebbero stati riconosciuti e combattuti.
Ma il problema sta proprio nella complessità delle mutazioni che il sistema immunitario non è in grado di leggere proprio perché il vaccino gli ha insegnato solo quella particolare forma del virus.
Il questo senso i vaccini finora studiati erano come filtri anti-spam difettosi, che lasciavano passare le “mutazioni”.
Così Heckerman insieme a due colleghi ha creato un centro di nicchia alla Microsoft, dove sta studiando un software anti-HIV, in collaborazione con i ricercatori del Massachusetts General Hospital e dell’Università di Washington, potendo inoltre contare sull’appoggio di Bill Gates, che è noto oltre che per essere l’uomo più ricco del mondo (o quasi), anche per il suo spirito filantropico.
Il software è costituito da una serie di strumenti che cercano di individuare le cellule infette e di correlare le mutazioni del virus con il profilo genetico della persona.
Il team di Heckerman elabora enormi quantità di dati attraverso una rete di 320 computer cluster che lavorano in parallelo, che, grazie a complicati algoritmi, riescono a setacciare i dati 480 più velocemente rispetto ad un anno fa.
La differente prospettiva sotto cui lavora il team di Microsoft, che è di tipo statistico, potrebbe portare a risultati del tutto nuovi, ed è proprio il caso di dirlo, speriamo efficaci.
Heckerman si augura di poter testare i vaccini che i suoi strumenti gli permetteranno di fabbricare entro 3 anni.
Intanto Bill investe ogni anno un paio di milioni di dollari in questo progetto, che se paragonato ai 7 miliardi di budget stanziati dalla Microsoft per la ricerca e lo sviluppo, sono una spesa largamente sostenibile.

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