La legge Fava sul bavaglio a internet respinta dalla Camera

legge fava respinta bavaglio internetLa legge Fava, proposta dall’onorevole della Lega Nord Giovanni Fava, è stata respinta dalla Camera con 365 voti, che si sono opposti a quella che da molti era considerata come la norma che avrebbe costituito un vero e proprio bavaglio per internet. La proposta di legge, già approvata come norma comunitaria, prevedeva che il provider sarebbe stato responsabile in caso di pubblicazione su uno spazio web di contenuti ritenuti illeciti sotto segnalazione di chiunque e non solo delle autorità competenti.

Tutto ciò si sarebbe tradotto in una vera e propria censura applicata alla rete. Inoltre il provider avrebbe dovuto vigilare in nome della prevenzione sulla pubblicazione di contenuti illeciti.

Il rischio sarebbe stato che il provider sarebbe stato implicato in un concorso di colpa e che il provvedimento avrebbe colpito anche i siti delle testate giornalistiche e i social network. Una SOPA applicata anche all’Italia.

Il risultato sarebbe stato costituito dalla soppressione della libertà di espressione in rete. Ma non sarà così, in quanto le forze politiche, in maniera trasversale, con un consenso di pareri di PDL, IDV, FLI, API, PD e UDC, hanno deciso di bloccare questa legge.

La libera informazione su internet quindi rimane protetta, nonostante l’onorevole Fava, sul proprio sito web, abbia fatto notare gli apprezzamenti ricevuti soprattutto dagli Stati Uniti sulla questione. Ecco che cosa ha dichiarato: “La Confindustria statunitense addirittura ha affermato che il nostro testo è un atto eroico, perché l’Italia è famosa per la contraffazione e questa norma va in netta controtendenza rispetto a una propensione storica di plagio.

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