La Cina vieta l’uso dei pc alle matricole dell’università

no pc todayIn Cina la dipendenza dei giovani dai videogiochi è diventato un problema, per questo alcune università stanno prendendo delle misure restrittive nei confronti dei ragazzi che, usciti dalla scuola dell’obbligo, si trovano ad affrontare un nuovo stile di vita e a doversi gestire gli impegni autonomamente.
Così le Università di Zhejiang, Nanjing e Shanghai Jiaotong hanno stabilito una regola che vieta alle matricole di comprare un pc per tenerli lontani da nottate passate a giocare a EverQuest o World of Warcraft, solo per citarne due.

Le autorità pensano in questo modo di aiutare quegli studenti che non hanno ancora preso dimestichezza con i ritmi dell’università e non si sanno organizzare da soli, una volta abbandonato il nido protettivo della famiglia e della scuola superiore.
L’Università Huazhong di Scienze e Tecnologie impose questa regola addirittura nel 2000 a tutte le matricole, comprese quelle dei corsi di informatica, mentre quella del Wuhan, oltre a vietare l’acquisto alle matricole, stabilì che gli studenti del secondo anno potessero comprarlo solo dopo aver superato l’esame di inglese.
Da un’intervista a 15 studenti (campione decisamente significativo.. Ndi) è risultato che dopo aver finito il primo anno hanno ovviamente portato con sé il pc e hanno iniziato a recuperare il tempo perso durante il primo anno, 12 di loro hanno detto di essere stati bocciati agli esami almeno una volta e 9 di loro usano il computer solo per giocare.
C’è da dire che non sono tutti d’accordo con questi provvedimenti, anche perché è facilmente intuibile che gli studenti riescano ad adottare sotterfugi per riuscire a giocare anche senza avere un proprio pc, utilizzando quelli delle aule computer delle università o degli internet café.
Esperti affermano che i computer non sono orchi, che è normale per gli studenti universitari utilizzarli ma che dovrebbero riuscire ad usarli nella giusta misura, inoltre che giocare ai videogiochi può anche aiutare a mantenere sveglie le menti e che è un buon modo per comunicare.
Insomma sembra proprio che lo sbarramento all’uso del pc per il primo anno non sia il mezzo più efficace per impedire una dipendenza negli anni dopo, anzi forse sortisce proprio l’effetto contrario, che magari con il libero arbitrio si affievolirebbe naturalmente negli anni immediatamente successivi.

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