La Cina avvia la caccia ai cybercriminali

Cina caccia ai cybercriminali
Dopo le pesanti accuse mosse al governo di Pechino dalla società di Mountain View, si è scatenata una dura lotta agli hacker. Proprio per proseguire tale direzione, che a detta di molti sarebbe un’operazione puramente di immagine a favore di Google e degli Stati Uniti, la polizia cinese ha chiuso un sito contenente informazioni utili per compiere crimini informatici. Si faceva chiamare Black Hawk Safety Net anche se l’unico legame con la sicurezza informatica era l’insegnamento agli aspiranti cybercriminali su come violarla.

In particolare il visitatissimo sito web istruiva gli utenti su come avviare degli attacchi ai vari servizi Internet, dal banale furto d’identità all’accesso illegale ai conti bancari, quest’ultima pratica molto diffusa soprattutto attraverso l’invio di posta elettronica.
 
Il sito è stato immediatamente chiuso senza alcuna possibilità di riapertura e tre dei suoi membri sono stati arrestati dalla polizia di Huanggang, in Cina, dove Black Hawk aveva la propria base nel mondo reale.
 
Il sito, al momento della chiusura, contava più di 12000 membri a pagamento ed oltre 170000 utenti registrati che traevano importanti informazioni su tecniche di hacking e la vendita di malware a tutta l’utenza mondiale.
 
La parte interessante di questa notizia è che sia lachiusura del sito che l’arresto dei tre influenti personaggi, accusati di pericolose attività criminali, è avvenuta alla fine di novembre, ma solo ora la Cina ha deciso di diffondere adesso la notizia.
 
Secondo molti utenti, questa mossa sarebbe un tacito annuncio sull’estraneità del governo cinese all’attacco informatico subito dai server GMail e che ha rimandato il lancio di Android in Cina.

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