
Un’immagine che ritrae l’iPhone nel momento in cui verrà liberato dalla schiavitù dei suoi creatori.
In questi giorni c’è stato un brusio di polemiche attorno alle politiche dell’App Store di Apple, il negozio online costola dell’iTunes Store che consente agli utenti di comprare nuovo software per customizzare il proprio iPhone o iPod Touch. Le discussioni vertevano sul potere di Apple di porre il proprio veto su qualsiasi applicazione senza dover rendere conto a nessuno.
Mamma Apple decide per te
L’esempio più evidente di questo comportamento dispotico è quello di Podcaster, un’applicazione che permette di scaricare podcast al di fuori di iTunes: è stata rifiutata e bandita dall’App Store perchè “duplica” una funzione del media player proprietario di Apple. Chiaramente gli sviluppatori di software per l’iPhone non hanno potuto incassare in silenzio la situazione: non ci sono linee guida, Apple può decidere di ammettere, rifiutare o persino eliminare a posteriori qualsiasi applicazione in qualunque momento, senza neppure dover emettere una “sentenza motivata”. Questa storia della “duplicazione”, in effetti, non ha alcun senso: c’è già una pletora di applicazioni che potremmo definire “clonate” sull’App Store, senza contare la nutrita schiera di client per i podcast non tanto diversi dal vituperato Podcaster. Che senso ha investire denaro e tempo per creare un software se Apple può decidere di staccargli la spina in qualunque momento?
Ad Hoc
Beh, di certo lo sviluppatore di Podcaster non si è lasciato andare al grande vuoto in silenzio, anzi, ha già trovato una piccola gabola per distribuire lo stesso il proprio programmino a chi desiderasse comprarlo (magari anche solo per infastidire Cupertino :D).
In effetti mamma Apple, volente o nolente, ha lasciato una “porta di servizio” sull’iPhone: si chiama Distribuzione Ad Hoc, e si tratta di un meccanismo studiato per le aziende. Attraverso di esso si possono installare applicazioni sul famoso smartphone senza ricorrere allo Store, tenendo così sotto controllo il software installato sugli iPhone della ditta e gli sprechi di banda.
Usando la Distribuzione Ad Hoc, quindi, si può aggirare del tutto l’App Store, a patto di avere registrato almeno 100 iPhone/iPod Touch. Alex Sokirynsky, il creatore di Podcaster, al momento sta proprio cercando di raggiungere i 100 clienti (se non c’è già riuscito), ed ha aperto una pagina dove “iscriversi” per ricevere l’applicazione (fornendo appunto il proprio codice identificativo UDID).
Il punto è che Apple ha sempre a portata di mano il suo onnipotente Kill Switch, e anche se avete acquistato ed installato legalmente quest’applicazione (e il metodo Ad Hoc è legale), chi vi dice che Steve Jobs non farà la primadonna suscettibile cancellandovela per capriccio?
Siamo tutti in attesa della risposta di Cupertino… E ultimamente molte di queste risposte sono davvero impopolari.