In una mossa tipica per la multinazionale di Cupertino, Apple ribadisce che l’iPhone è il suo giocattolo esclusivo e che nessuno può rompergli le uova nel paniere. Specie non Opera, un concorrente diretto del browser che regna sull’iPhone, cioè una versione del ben noto Safari.
Che l’iPhone sia tutto meno che un ambiente aperto ormai lo sanno tutti, ma ricorrere a questi mezzi anticoncorrenziali non è ben visto dagli utenti e spaventa molto gli sviluppatori, costretti a buttare via ore di lavoro per vedersi poi rifiutare senza troppe spiegazioni l’applicazione costruita con tanta fatica. E non si tratta solo di illustri sconosciuti, ma anche di team professionali e capaci come quello di Opera, che è riuscito ad adattare il proprio browser alla Wii e addirittura alle automobili. Ma un Opera Mini non si vedrà mai nell’App Store, anche se a tutti gli effetti è già pronto e teoricamente funzionante. E, come testimonia la recensione di Claudia, si tratta di una vera e propria perdita per gli utenti del melafonino, perchè Opera Mini è un ottimo prodotto!
La Apple, semplicemente, non permette alcuna competizione con le sue stesse applicazioni, ed è lei a stabilire il metro di giudizio. Un comportamento che potrebbe essere piuttosto penalizzante ora che è confrontato dalla politica open source di Android.