L’Iran vuole varare una legge che consente di giustiziare i blogger

bandiera iranianaIl parlamento Iraniano sta discutendo una proposta di legge che potrebbe estendere la pena di morte a coloro che usano Internet per “promuovere la corruzione, la prostituzione e l’apostasia”. Per essere precisi, l’agenzia di stampa ufficiale persiana ci fa sapere che la legge “inasprirà le pene comminate per coloro che danneggiano la sicurezza mentale della società”.
L’Iran è una teocrazia fortemente repressiva nei confronti dei dissidenti, un atteggiamento che si sposa piuttosto male con l’utilizzo di Internet, invero diffusissimo presso le nuove generazioni persiane nonostante le restrizioni imposte dall’alto. I blogger di questo paese, infatti, sono uguali a quelli di tutto il mondo: polemici, ribelli e sempre pronti a discutere apertamente gli aspetti privati delle loro vite. La nuova legge è un evidente tentativo di cancellare per sempre questo trend, e la pena di morte è il deterrente preferito del governo di Teheran: sono state 317 le esecuzioni nel 2007, dovute anche ad una campagna varata ufficialmente per migliorare “la sicurezza della società” del paese.

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