Kim Jong Il, il dittatore Nordcoreano: “Sono un esperto di Internet”

Kim Jong IlL’uomo chiamato Kim Jong Il viene comunemente definito in patria il Caro Leader. E’ il figlio di Kim Il Sung (che conserva la carica di Presidente Eterno nonostante sia morto nel 1994) ed è a capo di ogni singolo potere forte nella Corea del Nord, dal Partito dei Lavoratori sino alle Forze Armate. Come forse saprete il Caro Leader è stato il protagonista di un summit con il Presidente della Corea del Sud Roh Moo Hyun, durante il quale si è parlato anche della pianificata penetrazione di alcune imprese sudcoreane all’interno del territorio controllato da Pyongyang, uno sviluppo che richiede che venga approntato un collegamento ad Internet, necessario alla vita di questi nuovi operatori economici.
Non c’è problema: “Sono un esperto di Internet” ha detto Kim Jon Il.
“Va benissimo collegare la zona industriale e solo quella, ma ci sarebbero molti problemi se altre regioni della Nord Korea fossero collegate”. Ha continuato il Caro Leader. Queste sue affermazioni non stupiscono affatto, siamo chiari. In Corea del Nord è illegale ricevere i segnali televisivi e radiofonici non statali e i cellulari sono proibiti, quindi un accesso ad Internet per i comuni cittadini è completamente fuori discussione.
La proibizione non sembra estendersi alla casta dirigente, che sembra possedere anche caselle e-mail e che, tramite alcune esternazioni rese durante incontri tra delegazioni estere, ha collettivamente dato prova di leggere la stampa straniera online. Si dice che una volta lo stesso Kim Jong Il abbia chiesto a Madelaine Albright il suo indirizzo di posta elettronica durante una visita di stato.
D’altro canto l’incontro al vertice fra le due Coree ha aperto una nuova, sorprendente strada ad un’era di collaborazione – economica se non altro. Non ha mancato di chiudersi con un episodio paradossale, però: si diceva da tempo che Kim Jong Il fosse un fan delle soap e del cinema Sud Coreano, e in effetti ha accettato in dono un’intera libreria di DVD da parte del presidente Roh. Considerato che la diffusione di quel materiale in Corea del Nord può portare anche alla pena di morte, i toni della faccenda diventano decisamente grotteschi.

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