Brutti tempi per i downloaders britannici, in particolare per quelli più incalliti: l’Alta Corte di Giustizia, l’organismo del sistema giudiziario inglese che si occupa dei casi più complessi, ha imposto a due maggiori ISP del Regno Unito di consegnare dati sulle identità di diverse migliaia di persone che condividono illegalmente contenuti protetti da copyright. Dietro questa storia sembra ci sia ancora una volta TopWare Interactive, nota per essere stata dietro il “Dream Pinball Affair”, un caso che ha portato una mamma single ad avere una multa di 16000 sterline (quasi 20000 euro) per aver scaricato il videogioco Dream Pinball 3D per i suoi due figli.
Lo sviluppatore statunitense si è affidato allo studio legale Davenport Lyons e ha fatto in modo che due tra i più importanti ISP inglesi come BT e Virgin Media “capitolassero”.
BT ha confermato il suo coinvolgimento nella storia, anche se non ha potuto dire nulla se i dati sono stati consegnati o meno; più riservata Virgin Media, anche se dalle dichiarazioni rilasciate dalla società, indirettamente se ne intuisce il convolgimento.
Chissà dove si vuole arrivare, personalmente ritengo che combattere tutti i casi di pirateria sia un’impresa non titanica, ma impossibile per l’improponibile spiegamento di forze che richiederebbe; forse le società sono interessate a creare dei precedenti che abbiano lo scopo di scoraggiare il file-sharing.
Ma forse farebbero bene a valutare se valga la pena rischiare di farsi un’immagine che poi potrebbe risultare antipatica (e non poco), soprattutto di fronte a quelli che potrebbero essere nuovi clienti; per quanto le operazioni di marketing facciano miracoli, certe volte è difficile scrollarsi di dosso un’etichetta…