Il problema della riservatezza su internet rappresenta una delle questioni più discusse degli ultimi tempi. Un nuovo caso ha rimesso in evidenza il problema. Da parte delle autorità che si occupano di garantire la privacy è stato rivelato un fatto sorprendente.
E’ stato infatti reso noto che tra il 2001 e il 2008 tre importanti società di telecomunicazioni, ossia Telecom Italia, Vodafone e H3g hanno registrato tutto il traffico relativo ai dispositivi mobili. La registrazione dei dati probabilmente non è avvenuta in modo continuo, ma rappresenta un rischio, perché, fornendo i dati alle autorità giudiziarie, una registrazione così generalizzata può portare ad errori di valutazione.
In sostanza veniva captato e schedato tutto ciò cercavamo su internet, comprese le password di accesso digitate, per non parlare poi dei siti visitati o delle chat frequentate. La situazione sembrerebbe essere cambiato dopo il 2008, quando il sistema non è più applicato nel nostro Paese. Ma il dubbio sulla vicenda rimane lo stesso, perché in effetti non si quante e quali di quelle informazioni raccolte siano state distrutte. La questione non può essere ignorata, anche perché è ormai noto come anche le aziende utilizzano la rete per compiere ricerche su chi intendono assumere.
Eppure alla questione non sembra sia stato dato molto risalto dagli organi di informazione, come se fosse ammissibile che un rischio così grosso incomba sulla nostra riservatezza personale. Tutto risiede anche nella sensibilità che ciascuno di noi manifesta nei confronti di un tema particolarmente delicato come quello della privacy in rapporto al web, a cui deve essere data l’importanza che merita.
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